La curva Auteuil non accompagnerà le ultime quattro partite verso l'11° titolo: "“Sospendiamo ogni attività di supporto”. Contestate le stelle della squadra ma anche i vertici del club

Non dei trasporti o dell'amministrazione pubblica, come spesso accaduto negli ultimi mesi per contestare la riforma delle pensioni. A incrociare le braccia, o meglio, a rimanere in silenzio, stavolta sono, di nuovo, gli ultrà del Psg. La curva Auteuil non accompagnerà le ultime quattro giornate del club verso l'undicesimo titolo, in rottura non solo con le stelle, da Messi a Neymar, ma ormai anche con la dirigenza. E con il presidente Al Khelaifi in particolare.

SGARBO

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Ai piani alti, infatti, non è stata gradita la contestazione sotto le finestre della sede da parte degli ultras che la scorsa settimana hanno chiesto le dimissioni del presidente. Cori recepiti come uno sgarbo da parte del massimo dirigente che al suo arrivo a Parigi, pilotò il rientro graduale degli ultras al Parco dei Principi quando tutte le associazioni di tifosi erano state sciolte in precedenza dalle autorità, dopo anni di violenze e scontri. Insomma, regna un clima di ingratitudine e di diffidenza tra le parti, dopo che la società, domenica aveva deciso di annullare i 450 posti riservati agli ultrà in trasferta a Troyes, per ritorsione. Il tutto dopo essersi dissociata dal gruppo di tifosi andati sotto casa di Neymar per intimargli di andarsene.

FISCHI A

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A nulla è servita la riunione di martedì sera tra dirigenza e rappresentanti della curva entrata così in sciopero: “Sospendiamo ogni attività di supporto”, ha fatto sapere ieri il Cup, Collettivo Ultras Paris. Niente tifo, come lo scorso anno, quando la protesta però scattò subito dopo l'eliminazione agli ottavi di Champions. Quest'anno, gli ultras avevano deciso di continuare a seguire la squadra nonostante l'uscita di nuovo agli ottavi, pur contestando le stelle bollate come mercenari, da Messi a Neymar, ma pure l'allenatore, e appunto i vertici. Il club lascia aperta la porta per un dialogo costruttivo. Nel frattempo potrebbe sorridere Messi che sabato potrà tornare più tranquillo al Parco dei Principi per la partita con l'Ajaccio. Anche se a fischiarlo di nuovo potrebbero essere tutti gli altri tifosi dello stadio, non meno ostili all'argentino, identificato come il simbolo di un'altra annata flop.

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