Meglio non far arrabbiare il buon Roy. A confermarlo, con l'ennesima delle pazzesche storie che lo riguardano, è Ian Harte. L'ex terzino, anche lui irlandese e stella del Leeds United di fine anni Novanta, ha raccontato la sua esperienza con...
Quando si parla dei "cattivi" del calcio, difficile che non venga menzionato il nome di Roy Keane. L'irlandese, leggenda del Manchester United, è noto per un caratterino per niente facile. Basterebbe pensare che la carriera del padre di Haaland, Alf Inge, è finita dopo che il centrocampista dei Red Devils gli ha fatto (volontariamente) saltare un ginocchio in un derby di Manchester. Dunque, meglio non far arrabbiare il buon Roy. A confermarlo, con l'ennesima delle pazzesche storie che lo riguardano, è Ian Harte. L'ex terzino, anche lui irlandese e stella del Leeds United di fine anni Novanta, ha raccontato la sua esperienza con Keane a FourFourTwo.
A BERE ASSIEME - E ha ricordato una sera in cui i due erano usciti insieme e il centrocampista...lo ha spaventato a morte. "Quando giocavamo assieme in nazionale, a volte andavamo a bere qualcosa assieme. Una volta siamo usciti qualche giorno prima che il Leeds affrontasse il Manchester United. Stiamo tornando verso l'albergo, Roy si gira e mi fa: 'Ian, sei un gran bravo ragazzo. Ma sabato ti faccio a pezzi, c***o!'. Io sono tornato immediatamente lucido e me ne sono andato di corsa a letto. Ma comunque adoro Roy, ho un grandissimo rispetto per lui". E il fatto che alla fine Harte sia uscito da quella partita tutto intero sembra indicare che il rispetto ci fosse anche da parte di Keane.
ALTRI SCONTRI - Del resto, si parla di uno che ha sempre vissuto la partita come una guerra, come ha spiegato lui stesso a Sky in un programma con Micah Richards. "Per me scendere in campo era una battaglia. Anche gli avversari cercavano di far male a me, ma non ho mai piagnucolato, 'oh, povero me'. Ma non sono mai andato in campo in vita mia con l'intenzione di infortunare appositamente un avversario. È accaduto? Ma è ovvio, quando fai un contrasto in mezzo al campo, le possibilità che qualcuno si faccia male sul serio sono tante". Persino in allenamento, come ha raccontato Rio Ferdinand nel suo podcast VIBE with FIVE, era decisamente meglio non infastidirlo. "Una volta ha dato un pugno in faccia a Chris Eagles. Chris era un ragazzino e si è preso un po' troppe libertà con Roy". E se l'irlandese non aveva problemi a picchiare un ragazzino...figurarsi un compagno di nazionale.
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