In tanti i lettori che hanno chiesto a Questa Redazione di esprimersi sulla questione societaria chiedendo la nostra opinione in merito. In questi ultimi tempi abbiamo preferito tenere basso il profilo lasciando ad i tanti che già lo fanno e magari anche meglio di noi, commenti e giudizi su quanto sta accadendo (vicende societarie) in casa Foggia. Storie e diatribe infinite con “tifoserie” contrapposte ovunque ed in tutti i campi a partire dagli spalti e per finire alla carta stampata e sempre con opinioni divergenti. “Difensori ed attaccanti” schierati da una parte e dall’altra, una storia infinita che, permetteteci di dirlo, ha stancato un pò tutti in Città ed ovunque si parli di colori rossoneri. In mezzo come sempre il nostro amato e tanto bistrattato Foggia quello, tanto per non perdere la memoria, che a giugno del 2019 i fratelli Sannella, proprietari e inventori di sogni irrealizzabili della precedente gestione, decisero di non iscrivere al campionato di serie C abbandonandolo senza alcuna pietà a morte certa. Arriva poi la storia recente. Dopo la “morte” decretata immeritatamente del calcio a Foggia, con la migliore tifoseria della seconda serie nazionale, a luglio 2019 ecco la speranza di rinascita con una proprietà sarda che unica a competere concretamente, questo ricordiamolo, si aggiudica il titolo sportivo messo all’asta dal Sindaco di Foggia, Franco Landella, con gli imprenditori foggiani del tutto scomparsi e latitanti, non perchè non ce ne fossero, ma solo perchè, diciamolo chiaramente, qui da noi in terra di Capitanata nessuno vuole radicarsi per investire i propri soldi, non solo soggetti fisici ma anche grossi marchi, basta pensare ai vari IKEA, DECATHLON ecc. ecc.., e chi invece già c’è è timoroso di investire nel pallone nostrano. Troppo complicato con pressioni politiche e non di ogni tipo, legate di certo non ad interessi calcistici ma ad ingerenze malavitose, richieste spesso fuori da ogni logica ed ogni comportamento onesto e disinteressato, tutte cose che determinano con altre concause il posizionamento nelle ultime posizioni della classifica nazionale di vivibilità della nostra bella Città. “Fuggi da Foggia”… Ritorniamo al recente passato con un campionato vinto meritatamente in quanto le partite non si vendono nè si comprano (vero Picerno e Bitonto?) in un girone H di serie D assai complicato da vincere per una squadra costruita in quattro e quattr’otto, ultima come tempistica e come acquisizione di calciatori con realtà tipo Casarano, Cerignola e Bitonto che avevano investito ingenti capitali per poter vincere il torneo. Bravi e competenti gli isolani in campo calcistico, di certo molto meno nel campo della comunicazione e dei rapporti con gli organi di stampa e con alcune frange di tifosi. Ma si arriva meritatamente in C, come tempistica sempre per ultimi, siamo al 15 settembre 2020 e dopo due gradi di giudizio da parte dei tribunali sportivi, ma la competenza calcistica del duo Felleca Corda ancora una volta fa “bingo” portando il Foggia ad una posizione in classifica, la terza, da molti insperata con un tecnico alle prime armi, Marchionni da tutti apprezzato. Si crea un gruppo eccezionale gestito benissimo da Corda e Marchionni con un unico “neo” non dovuto di certo a chi ama questi colori ma a fattori ancora all’esame della magistratura con il capitano Federico Gentile costretto ad accasarsi a Fano dopo un grave e vile attentato incendiario avvenuto in piena notte. Ultimi dodici risultati utili consecutivi con sette vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta a Teramo, questo è il Foggia dei sogni che i tifosi amano sempre più fino a quando non si arriva a qualche giorno addietro con la proposta di acquisizione delle quote da parte di un gruppo solido economicamente ad i tre soci con la prima vera e concreta proposta di acquisizione del Foggia Calcio 1920. Un gruppo frutto di un Consorzio di imprese ed addirittura una Banca (Banca Progetto) a fare da garante a tutta l’operazione. Finalmente ci siamo! Si può riprendere a sognare. Programmi ed investimenti importanti proclamati per una scalata nelle serie superiori in tempi brevi. Stavolta ci siamo. Ed invece no! Era solo un bel sogno. Due terzi della attuale proprietà accettano da subito le proposte economiche di chi vuole subentrare per ridare vita e speranze al Foggia mentre il terzo socio nella persona della dott.ssa Maria Assunta Pintus, assente da quasi un anno da Foggia ma sempre e comunque socia di maggioranza alla pari di Roberto Felleca non accetta la proposta rilanciando con una controproposta economica maggiorata di circa 200.000 (almeno stando ai bene informati). Eppure a detta degli altri due soci Pelusi e Felleca la proposta economica del Gruppo capeggiato da Francesco Di Silvio e Francesco Marrocchino consentirebbe a tutte le attuali componenti societarie di ricevere un guadagno di fronte alle spese sostenute. A questo punto salta tutto? Ingordigia economica? Amore/Disamore per questi colori da parte della socia sarda? Voglia, possibilità e capacità di investire nella continuazione di un progetto solido a Foggia? Qualunque tipo di soluzione venga, indipendentemente dall’autore, si sappia però che a Foggia non si vivacchia in terza serie ma il Foggia deve avere programmazione vincente e competitiva per una B da raggiungere al più presto perchè lo chiede una intera Città con una grande tifoseria.