Il nome di Jamie Vardy è inciso a fuoco nella storia della Premier League e del calcio inglese per diverse ragioni. Prima su tutte, l’incredibile cavalcata del Leicester di King Claudio Ranieri, che nella stagione 2015/16 ha compiuto forse l’impresa più impossibile della storia dei grandi campionati andando a vincere il campionato anche grazie alle reti del bomber di Sheffield. Che qualche anno dopo si è anche tolto la soddisfazione di laurearsi capocannoniere del torneo, anche se stavolta il trofeo della Premier non è tornato al King Power Stadium. E poi Vardy ha anche realizzato uno dei sogni di qualsiasi ragazzino inglese che ami il calcio: vestire la maglia coi Tre Leoni sia a Euro 2016 che a Russia 2018. E pensare che poteva finire…a Ibiza.
MOLLARE TUTTO – A raccontare questa storia è Ben Marshall, ex ala del Leicester che ora gioca con lo Stoneclough FC, in quella che è la dodicesima categoria del calcio inglese, al podcast Under The Cosh. Erano tempi in cui i due erano molto più giovani, considerando che si sono incontrati con la maglia delle Foxes nella stagione 2012/13, con il club ancora in Championship. E all’epoca Vardy non era poi così convinto che il calcio potesse essere il suo futuro, al punto da considerare eccome una carriera alternativa. “Mi ricordo quando diceva che avrebbe mollato tutto e se ne sarebbe andato via. Aveva un’offerta per andare a fare l’animatore a Ibiza. Chiedeteglielo, ve lo dirà lui stesso”.
QUALITÁ – E in effetti non è poi così complicato immaginare Vardy, che da giovane era anche abbastanza indisciplinato fuori dal campo, sull’isola spagnola a far divertire i turisti. Ma per fortuna, sua e del calcio inglese, non è andata così. Anche, come riporta Sportbible, grazie a Craig Shakespeare, che ha sostituito Ranieri dopo l’esonero e che già allora faceva parte del club. “All’epoca Jamie aveva parecchi dubbi e noi lo abbiamo supportato. Gli abbiamo detto che aveva le capacità per farcela. Non gli abbiamo solo detto che sarebbe arrivato in Premier League, ma che aveva tutte le qualità per finire in nazionale. Abbiamo creduto in lui e per fortuna non se n’è andato a Ibiza. E credo che abbia fatto la scelta giusta”. Vista la sua carriera dopo quel periodo complicato, di dubbi non ce ne sono proprio…