Più scuro della mezzanotte. Definire “nero” il momento che attraversa il Foggia Calcio sembra addirittura un eufemismo. I rossoneri perdono 1-0 a Francavilla e inanellano la quarta sconfitta consecutiva (solo KO dall’inizio del 2024) e la settima nelle ultime nove. Non basta tanta buona volontà per gli uomini del rientrante tecnico Cudini, richiamato al capezzale del Foggia dopo l’esonero di Coletti. Nella debacle di Francavilla incide, ancor prima di un avversario tutt’altro che irresistibile, la scarsa precisione degli attaccanti e uno straordinario stato di forma di Branduani, il portiere biancoazzurro, autore di almeno tre interventi decisivi. Ma alle statistiche, e soprattutto alla classifica, poco importa di buoni propositi e sfortuna. Contano i punti e quelli mancano da tanto tempo. Addirittura dal 2023…
FORMAZIONE – Cudini è in tribuna a causa del rosso rimediato nella gara contro il Potenza che lo costringe a un turno di squalifica. In panchina va Cristian Cicioni, il preparatore dei portieri. Per la sua prima dopo il ritorno, il tecnico di Porto Sant’Elpidio scegli il 4-3-3. In porta c’è Perina. Difesa a quattro con Salines e Rizzo esterni, Riccardi e Carillo centrali. Il play è Di Noia con Tascone e
PRIMO TEMPO – Il derby si apre con un botta e risposta. Apre le danze il Foggia che dopo pochi secondi è pericoloso: Millico mette al centro un cross perfetto per Vezzoni, appostato a due passi dalla linea di porta, ma il suo colpo di testa è centrale ed esalta l’istinto del portiere Branduani che con la mano si oppone e salva in angolo. Sarebbe bastato angolare di pochi centimetri la traiettoria per tagliare fuori qualsiasi intervento del numero uno. Un giro di lancette e tocca alla Virtus Francavilla rispondere e lo fa con quello che è il suo cliché: il contropiede. Lancio lungo sulla sinistra per Di Marco che si presenta solo davanti a Perina, ma il suo tiro ad incrociare esce di poco a lato. La partita rallenta e le azioni pericolose iniziano a scarseggiare. Al 16’ Carella da destra mette al centro per Artistico, pronto al piattone, ma Carillo lo mura in angolo. Molto più pericoloso è il Foggia con Tascone, quando al 33’ ci prova dalla lunga distanza, ma il portiere della Virtus si allunga alla sua destra e toglie la sfera dall’angolo della porta il pallone. Un sussulto che lascia ben sperare, ma i buoni propositi naufragano in un amen. Al 34’ la Virtus Francavilla passa in vantaggio. Di Marco arriva sul fondo e mette al centro un cross che Artistico di testa spinge in rete. Uno a zero. Il Foggia svanisce. Al 40’ a Virtus ci prova con Polidori su punizione, ma la palla esce di un metro sulla traversa. Per segnare serve uno svarione dei padroni di casa e al 42’ si verifica. La difesa biancoazzurra si apre per vie centrali. Tonin si inserisce, mette piede in area ma calcia debole e centrale. Il portiere para senza alcun patema.
SECONDO TEMPO – Dopo l’intervallo Cudini cambia. Entra Odjer al posto di Di Noia con Tascone che diventa il play della squadra. Proprio Odjer ci prova al 66’, ma il suo tiro dai venti metri viene deviato in angolo da un difensore. La partita cambia ulteriormente. Il Foggia attacca, la Vistur si chiude e difende negli ultimi sedici metri, sfruttando gli spazi stretti di un campo angusto come arma a suo favore. I rossoneri ci provano, ma sono talvolta sfortunati, altre volte imprecisi. Al 67’, da una palla recuperata da Vezzoni su errore di Ingrosso, nasce un cross che Millico di testa manda di poco a lato. Al 74’ Branduani deve compiere una prodezza per mettere in angolo la conclusione di Tonin, bravo a far scorrere il pallone su verticalizzazione di Tascone, a girarsi verso la porta e a calciare a rete. Il portiere di casa è decisivo anche un minuto dopo su colpo di testa di Tonin, salvato con un colpo di reni in angolo. La palla non vuole entrare neanche sul successivo tiro dalla bandierina, quando Riccardi di testa manda a lato di poco. All’89 altri cambi nel Foggia. Escono Martini e Vezzoni per Antonacci e Idrissou. Troppo tardi per sortire effetti. L’ultimo sussulto arriva nel recupero con Odjer che dal limite trova una deviazione a negargli la gioia di un gol meritato. Al fischio finale è la classifica a fare paura.