L'Espanyol rimonta il gol di Vinicius e fino all'88' inchioda i Blancos. Poi il centravanti inventa la doppietta che manda il Madrid in testa col Betis
Mentre il Barça si diverte nel bagno di entusiasmo del Camp Nou, il Real Madrid soffre con l’Espanyol per centrare la terza vittoria (su tre) del campionato. Succede tutto ad una manciata di chilometri dalla festa blaugrana, a Cornellá El-Prat, dove Ancelotti si porta avanti con Vinicius, ma deve pagare la tassa dell’ex Joselu (in gol al Real Madrid per la settima volta in nove incontri), prima che il solito Karim Benzema lo salvi, con una rete all’88’ e una punizione al 100’, alla fine di una serata con poco gioco e tante difficoltà.
Eccola la risposta a Robert Lewandowski, che nel 4-0 di un paio d’ore prima aveva segnato un’altra doppietta. La sensazione è che sarà un duello che ci porteremo avanti a lungo durante la stagione.
Primo tempo
—La partita 2 d.C. (dopo Casemiro) è quella dell’esordio del nuovo trio di centrocampo, in cui a Kroos e Modric si è aggiunto Aurélien Tchouaméni. È proprio il nuovo arrivato a dare subito una marcia in più al Madrid: al 12’ sfodera l'esterno destro per trovare in verticale Vinicius, che si imbuca in area tagliando da sinistra verso destra e incrocia sul secondo palo. 1-0. Tchouaméni ci impiega tre partite a regalare il primo assist, mentre Casemiro non ne aveva dato uno nelle ultime 18. Forte del vantaggio, il Real Madrid gestisce placidamente il primo tempo fino al 38’, quando Souza scalda le mani a Courtois dai 30 metri. Di lì è un crescendo Espanyol. Due minuti dopo, il primo ingresso in area dei pericos, con Joselu che trova il movimento giusto, ma Rüdiger gli chiude la porta in faccia. Sull’angolo, Cabrera sfiora il palo con un colpo di testa. Il Real sembra aver abbassato la tensione, e infatti al 43’ incassa il gol dell’1-1: Gil si smarca centralmente e verticalizza in area per Joselu; Militao in marcatura non riesce a frenare il tiro, Courtois sì, ma l’ex canterano madridista segna il pari sulla ribattuta. I blancos vanno negli spogliatoi con il 71% di possesso, ma avendo effettuato un tiro meno degli avversari.
Secondo tempo
—Il rientro in campo nel secondo tempo non dà segnali confortanti. L’Espanyol arriva di più in area, mentre il Real si incaglia in una manovra lenta. Al 57’ Ancelotti inserisce Rodrygo per Valverde e Camavinga per Modric, alla ricerca di una scossa. Un minuto dopo, però, altra occasione colossale per Joselu, che si ritrova il pallone al limite dell’area piccola dopo un angolo e non segna solo per un miracolo di Courtois. Dà segnali di risveglio Benzema, che impegna Lecomte dal limite al 62’. Al 65’ corregge in rete un tiro di Kroos, ma è in fuorigioco. Niente da fare, ma si sta solo scaldando. Al 75’ prova a prendere in mano la squadra, agitata altrimenti solo da Camavinga e Vinicius, e dal limite ha una buona occasione, deviata. All’88’, eccolo Karim, che come sempre salva il Real Madrid quando il gioco si fa durissimo, insaccando sul secondo palo un cross di Rodrygo. Nel lunghissimo recupero segnerebbe anche l’ala brasiliana, ma si alza la bandierina. L’arbitro, chiamato al Var, vede però un contatto falloso del portiere Lecomte su Ceballos, e cambia idea: non è fuorigioco, bensì punizione e rosso. In porta ci va Cabrera, difensore, e Benzema lo trafigge. 1-3. Un premio ricco per un Madrid appannato, che però si porta in testa alla Liga, a 9 punti, insieme al Betis. Secondo il Barcellona, a 7 come il Villarreal.
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