Anche se Perez non sembra intenzionato ad esonerare Zizou, la situazione resta delicata dopo i 3 k.o. nelle ultime 4 gare. L’Atalanta ultima spiaggia? Intanto le rivelazioni sul megastipendio della Pulce distraggono la stampa spagnola
Paradossalmente il polverone sollevato dallo scoop di El Mundo sul megastipendio di Leo Messi ha dato una mano a Zinedine Zidane. Il momentaccio del Madrid è passato in secondo piano, nascosto dai 555 milioni di euro che può arrivare a guadagnare l’argentino.
La panchina di Zidane è sempre pericolante, ma al momento non sembra che si possano ipotizzare cambi in corsa, con la sostituzione del francese con Raul, allenatore del Castilla, la seconda squadra del Madrid e unico candidato alla successione di Zizou in caso di destituzione. Zidane è a casa col Covid. La lettura di giornali e commenti vari non l’avrà rallegrato, ma dalla Casa Blanca non sono arrivati segnali di rottura. Dopo la sconfitta in Copa del Rey con l’Alcoyano (terza serie) Florentino Perez aveva fatto sapere di voler continuare con Zidane, e non ha cambiato idea. Il presidente non vuole cambiare in corsa. Accetterebbe le dimissioni di Zidane, quello si, però al momento non ci sono indicazioni sul fatto che possano arrivare. Alla Casa Blanca vogliono approdare con Zidane a fine stagione. O almeno fino alla Champions. Il problema è che alla partita di Bergamo con l’Atalanta mancano ancora 25 giorni e ovviamente il Madrid deve reagire.
dry january
—Quella col Levante di ieri è l’ottava sconfitta stagionale del Madrid, la quarta in Liga ma soprattutto la terza nelle ultime 4 uscite che in un tremendo “dry January” in pochi giorni ha portato il Real Zizou fuori dalla Supercoppa di Spagna, dalla Copa del Rey e molto probabilmente anche dalla Liga visto che l’Atletico ha 7 punti in più e 2 partite in meno. Il Madrid è pieno di lacune. Giocano sempre gli stessi, e, Benzema su tutti, non ce la fanno più. Hazard continua ad apparire rotondo fisicamente e spaesato calcisticamente. Le riserve sono inutili o dannose, come nel caso di Vinicius, in caduta libera. I cambi poi lasciano spesso nell’aria un punto interrogativo: ieri per recuperare la coppia Bettoni-Zidane, in contatto telefonico, ha provato con il canterano Arribas e l’inefficace Mariano per Asensio e Benzema, mandando Varane in attacco. Il pareggio non è arrivato. In molti poi segnalano la scarsa pazienza, o visione, di Zidane con alcuni giocatori: Hakimi, Theo, Ceballos, Reguilon, Ceballos, Brahim, Odegaard, Jovic, Marcos Llorente sono solo alcuni dei soggetti che negli ultimi anni non sono riusciti a trovare spazio con Zidane e sono stati ceduti, molti definitivamente. E hanno fatto bene o benissimo altrove. “La maglia del Madrid pesa” dice Zizou, e ha ragione. Però il dubbio che i succitati potessero essere utili a questa squadra resta. Così come è evidente che sono stati spesi milioni di euro per giocatori che non hanno reso: 60 per Jovic, 48 per Mendy, 50 per Militao, 45 per Vinicius, 100 per Hazard ( e in Belgio dicono 160), 30 per Odriozola, 22 per Mariano per citarne alcuni.
Mercato bloccato
—Ora il Madrid si ritrova con 901 milioni di debito, entrate decurtate per il Covid, ingenti spese per il rinnovo del Bernabeu e l’obbligo di vendere se vuole comprare. In estate non ci saranno fuochi d’artificio. Può arrivare Alaba, svincolato, a prendere però lo stipendio di Sergio Ramos, al quale è stato offerto un rinnovo molto molto al ribasso. Tornerà Bale, col suo stipendio mostruoso e i suoi problemi fisici. Per fare arrivare qualcuno bisognerà piazzare giocatori pagati tanto e con un rendimento pessimo. Florentino Perez ha già tanti pensieri, per questo, almeno per ora, non vuole aggiungerci anche il cambio di allenatore.
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