Una delle marce in più del Real Madrid di Carlo Ancelotti è certamente Vinicius Junior. E molto del merito è proprio del tecnico di Reggiolo. Il brasiliano ha raccontato il suo rapporto con Re Carlo, fatto di affetto e...scappellotti

Al netto di una stagione di Benzema che può portarlo al Pallone d'Oro e di un Courtois mai lodato abbastanza, una delle marce in più del Real Madrid di Carlo Ancelotti è certamente Vinicius Junior. Il brasiliano, arrivato alla Casa Blanca giovanissimo e con l'etichetta di nuovo Neymar, non ha avuto la vita troppo semplice all'inizio della sua avventura madrilena. Le partite giocate con il Castilla sembravano una bocciatura per un ragazzo pagato 45 milioni di euro e in Spagna si era diffuso anche un ritornello di scherno per lui, che si chiedeva quando mai sarebbe definitivamente esploso il brasiliano. La sua risposta è arrivata sul campo nella stagione da poco terminata, tra record di precocità e prestazioni maiuscole, compreso il gol che ha regalato la Quattordicesima al Real.

E come spiega il brasiliano, molto del merito è proprio del tecnico di Reggiolo. Parlando a Bem, Amigos! su SporTV, Vinicius ha raccontato il suo rapporto con Ancelotti. Fatto di affetto e...scappellotti. “Lui vuole bene ai giovani che lavorano con lui e anche noi gli vogliamo bene. Ci parla sempre di Kaká, Pato, Rivaldo, Richarlison. Cerca sempre di aiutarci e ha uno staff molto giovane che ci dà le informazioni e la fiducia in noi stessi di cui abbiamo bisogno. A volte ci dà anche qualche scappellotto, perchè servono anche quelli. Li dà a me e a Militao. Però lo staff ci dice tutto, se c'è un terzino più rapido o più lento, se il portiere avversario passa il pallone in un modo o in un altro, perchè noi non possiamo vedere tutte le partite".

Vinicius rivela che c'è anche un filo diretto tra i due suoi allenatori, quello del Real e il CT della Nazionale. “Tite e Ancelotti parlano da loro per mettersi d'accordo quando c'è una partita della nazionale. A volte, chiedo di essere sostituito in una partita o nell'altra. Tite chiede spesso ad Ancelotti come potrebbe aiutarmi anche in nazionale, si trovano bene tra loro, si capiscono. Ma ci sono differenze tra le due squadre, in nazionale giochiamo un calcio più offensivo, Tite ci chiede sempre di attaccare. Al Real parto da un po' più indietro. E in nazionale giochiamo più col pallone tra i piedi, ma nel calcio moderno devi tornare a difendere, altrimenti sono problemi per tutti".

Impossibile poi non parlare di Neymar. Per cui Vinicius ha solo parole al miele. “È il nostro miglior giocatore, gli avversari si concentrano su di lui e noi possiamo sfruttare gli spazi, perchè lui ha la qualità per trovarci con i passaggi. Per me ha fatto tanto, è un grande amico. La pressione per lui è enorme, lui la chiama responsabilità. E la toglie a noi, a quelli che arrivano ora. Giocare in nazionale crea parecchia pressione, ma ci stiamo abituando". E chissà che anche Tite...non utilizzi le tecniche di Re Carlo...

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