ReFrigerio Foggia: è tutto in questo semplice gioco di parole il racconto immediato della vittoria del Foggia a Messina. E’ sufficiente infatti il gol dell’under rossonero (alla terza marcatura stagionale, la prima non di testa) per consentire ai satanelli di superare lo Stretto dopo le 3 sconfitte su 4 partite della mini-striscia con Somma. Uno Stretto in tutti i sensi, dopo lo “scivolamento” al sesto posto in graduatoria, con l’esigenza di riprendere immediatamente la marcia verso il rush finale. Il Foggia lo fa tornando in buona sostanza allo stile-Gallo: controllo del campo (nel segno del 3-5-2, immediatamente riadottato), sapiente attesa dell’occasione giusta (nella fattispecie, la combinazione con Iacoponi, dopo una pregevolissima discesa personale di quest’ultimo sulla sinistra da azione nata da fallo laterale), imbrigliatura dell’avversario, quest’ultimo particolarmente confuso nella (vana) ricerca di opportunità per il pari. E così Delio Rossi bagna l’esordio centrando la prima vittoria in trasferta da allenatore del Foggia (nell’esperienza del ’95-’96, infatti, non ne arrivò neppure una) e finendo a festeggiare sotto la curva dei tifosi rossoneri. Un atteggiamento “insolito” per lui, che la dice lunga su quanto questo debutto fosse sentito per l’ex Capitano del primissimo Foggia di Zeman.
LA PARTITA – Out Di Pasquale e Petermann, il tecnico riminese (accompagnato dal “Fedele” – di nome e di fatto – Limone, con l’ormai ridimensionato Sapio “dirottato” sugli spalti) provvede ad ovviare cercando di mettere ogni tassello residuo al posto giusto: quindi Leo torna braccetto, Kontek va al centro e il redivivo Odjer esce fuori dall’enigmatico cono d’ombra dell’ultimo mese e sostituisce il play romano, mentre la coppia Iacoponi-Ogunseye torna al suo posto in attacco. Per Raciti l’assenza dello scalpitante ex Oliver Kragl è di quelle pesanti (e toglierà oltretutto un non piccolo motivo d’interesse alla gara). In compenso ci sono gli altri due reduci Fumagalli e Ibou Balde (compagni nell’anno di Marchionni e del dg Corda; per il secondo 7 reti in campionato) mentre degli altri due “coloured” è in campo solo Fofana (che avrà sulla coscienza un’occasione enorme sullo 0 a 0), con Mallamo preferito a Konate e (in avanti) Perez a Curiale.
Inizio gara ambiguo: i peloritani sembrano partire meglio, il Foggia è invece lì, sornione come ai bei tempi di Gallo. Un campanile alzato per sbaglio da Kontek è sventato da Thiam, poi Fumagalli (arrivato a gennaio da Viterbo e già beniamino della curva del “San Filippo”) si oppone alla grande al duplice tentativo, a colpo sicuro, di Schenetti e Iacoponi (20′). Scampato il doppio pericolo, immediatamente dopo Fofana, liberissimo a centro area, si pappa la ghiottissima opportunità, sparando incredibilmente sopra la traversa il prezioso assist costruito da Balde dopo una serpentina personale. Saranno le Sliding-doors della gara: al 26′ è eccezionale l’assist di Iacoponi che premia il movimento di Frigerio: l’interdittore brianzolo si invola in area e fulmina imparabilmente Fumagalli. La reazione del Messina è poca roba (qualcosina tra Perez e Ragusa). E così dopo l’intervallo Raciti immette Versienti e Fiorani per Celesia e Fofana. Il Messina non sembra però cambiare marcia. Thiam respinge al 19’ un’insidiosa punizione di Grillo ed il taccuino non registra altro, se non qualche protesta locale per un presunto tocco di mani in area area ospite, e il deprecabile spreco di Beretta (entrato per Ogunseye al 67′) che vanifica un contropiede più che allettante non servendo, alla sua sinistra, nessuno dei tre rossoneri smarcati in campo aperto.
Poco cambia: al triplice fischio, i rossoneri esultano per la vittoria che per Rossi è il miglior viatico di una missione tutta ancora da capire. “Vittoria che ci da’ morale – commenterà a fine gara – e ci permette di lavorare con più serenità. La partita può servirmi per avere un quadro d’insieme più approfondito sulla squadra e su come e dove è possibile fare progressi, perchè c’è da migliorare. Ai ragazzi ho detto di giocare come sanno e loro lo hanno fatto: peccato non aver centrato il raddoppio ma nel secondo tempo siamo senz’altro calati fisicamente. Ora guardiamo avanti e cerchiamo di fare il meglio possibile”.
Giancarlo Pugliese
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[Foto tratta da TempoStretto.it]
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Messina-Foggia 0-1 / IL TABELLINO:
MESSINA (4-3-2-1): Fumagalli; Berto (76′ Zuppel), H. Balde, Ferrara, Celesia (46′ Versienti); Fofana (46′ Fiorani), Mallamo; Ragusa, I. Balde (68′ Curiale), Grillo; Perez (74′ Ortisi). A disp.: Lewandowski, Ferrini, Salvo, Konate, Marino, Napoletano, Ortisi, Zuppel. All. Raciti.
FOGGIA (3-5-2): Thiam; Leo, Kontek, Rizzo; Garattoni, Frigerio, Odjer, Schenetti, Costa (73′ Bjarkason); Iacoponi (85′ Peralta), Ogunseye (67′ Beretta). A disp.: Nobile, Raccichini, Rutjens, Markic, Battimelli, Capogna. All. Rossi.
ARBITRO: Di Marco di Ciampino (Assistenti: Del Santo – Spataru).
AMMONITI: Ferrara (M), Schenetti (F), Ragusa (M), Thiam (F)