Rimonta e passaggio del turno in casa dell’Avellino. Il Foggia Calcio si prende di forza il passaggio alle fasi nazionali. Bene i biancoverdi nel primo tempo, meglio il Foggia nella ripresa e nel finale, quando surclassa fisicamente gli avversari. Merola è il solito cecchino. Nicolao è un terzino con lo spirito dell’ala. Sono proprio loro a ribaltare l’Avellino, passato in vantaggio con un tocco di Bove sotto porta. Diverse le varianti rispetto alla formazione scesa in campo con la Turris. Curcio fa il centravanti al posto di Ferrante, con Di Grazia esterno a sinistra. In linea mediana con Petermann ci sono due volti nuovi: Gallo e Garofalo, subentrati con la Turris.
La partita apre con un botta e risposta secco. Al 4′ Murano si presenta solo davanti al portiere, bravo a respingere il pallone. All’11’ Merola prova il colpo di biliardo senza fortuna. Combinazione sulla fascia destra, Curcio appoggia per il bomberino che manda alto di un soffio con un pallonetto delizioso. L’Avellino è aggressivo e gli spazi non sono tanti. Per il Foggia ci sono possibilità con i tiri da fuori. Petermann ci prova almeno due o tre volte nel primo tempo ma o il portiere o la mira non hanno dato la gioia del gol. A far tremare, però, ci sono gli errori difensivi. Come quello che permette a Murano di presentarsi solo davanti al portiere da posizione defilata (Di Pasquale prova l’anticipo subendo il dribbling dell’attaccante). Il tiro viene messo in angolo dal portiere. Sugli sviluppi del corner l’Avellino segna. Palla sul secondo palo e Bove con il ginocchio la spinge in porta. La difesa ferma non è assolutamente esente da responsabilità. Tutto sembra prendere una brutta piega. Come quando Di Grazia viene messo giù dal difensore Ciancio che cadendo sul calciatore gli provoca un problema alla spalla. Al suo posto entra Ferrante. Curcio torna a fare quindi l’ala a sinistra. Prima della fine del primo tempo c’è spazio anche per qualche rimpianto con Garattoni, lanciato in profondità, che si fa respingere il tiro dal portiere.
Nella ripresa le cose cambiano. L’Avellino perde progressivamente consistenza e lucidità, affidandosi a perdite di tempo e falli tattici. Il Foggia sembra imbrigliarsi da solo in queste spire e quasi ipnotizzato rischia di crollare al 49′ con il palo colpito da Murano, bravo a saltare il portiere, meno a centrare il palo. Non sbaglia il Foggia che al 56′ segna con Merola. Su una palla lunga di Rizzo, Ferrante fa sponda per l’attaccante che davanti alla porta non ha esitazioni. Pari e inerzia della partita sovvertita. La reazione dell’Avellino è rabbiosa ma molto confusionaria. Al 60′ Carriero calcia uno spiovente al volo ma, da posizione molto defilata, colpisce la schiena di Di Paolantonio. Kanoute mette al centro per Murano ma il colpo di testa è alto. Confusione. Come quella che palesa Bove, che di testa, consegna palla sul piede di Nicolao. Due passi, tiro e gol. Uno a due. Partita ribaltata. Al 78′ Turchetta mette al centro un cross per Ferrante che manda a lato per un ultimo sussulto. Nel finale poche cose: corpo a corpo, confusione, successo del Foggia.