Primo tempo noioso, ripresa scoppiettante con due reti e polemiche. Il risultato non soddisfa né i blancos, che domani possono finire a -10 dal Barcellona, né i colchoneros, quarti ma con il Betis quinto solo a -2
Il nevischio prima della gara, gli sbadigli nel primo tempo, polemiche e gol nel secondo. Alla fine al Bernabeu tra Real Madrid e Atletico Madrid è finita 1-1, un pareggio che non serve a nessuno: Ancelotti riduce a 7 punti il distacco da Xavi, ma il Barcellona domani affronta l’Almeria e può andare a +10; Simeone, quarto in classifica, non sorpassa la Real Sociedad al terzo posto e vede il Betis quinto avvicinarsi a -2.
IL RICORDO
—È stato il giorno del ricordo del presidente d’onore Amancio Amaro deceduto in settimana, con i giocatori del Madrid entrati in campo tutti con la maglia numero 7 del grande ex e un sentito minuto di silenzio.
E I RECORD
—Per Simeone una partita speciale: con 425 incontri supera il madridista Miguel Muñoz come allenatore di Liga con più panchine in un solo club e toccando quota 612 aggancia il mito Luis Aragones in vetta alla classifica dei tecnici dell’Atletico con più panchine. Aragones è arrivato alla cifra in 7 diversi mandati tra il 1974 e il 2003, il ‘Cholo’ tutto d’un fiato in questi lunghissimi 11 anni, dal dicembre del 2011.
LE SCELTE
—Ancelotti non ha Rodrygo, Alaba e Mendy e rinuncia a Camavinga, Tchouameni e Modric. Spazio a Ceballos e Asensio, con Nacho terzino sinistro e Kroos pivote. Simeone non può contare sugli infortunati De Paul e Kondogbia, manda in panchina Morata, Depay e Correa affiancando Carrasco a Griezmann, dando spazio al giovane Pablo Barrios e schierando i suoi con un inedito 4-2-3-1.
SBADIGLI ED ERRORI DI MIRA
—L’Atletico è partito forte ma si è spento presto e il primo tempo è corso via tra qualche sbadiglio e i tiri fuori misura del Madrid, che ha rapidamente preso in mano la partita senza però creare grandi pericoli. Carrasco il più pericoloso dell’Atletico, che al 20’ ha perso Reinildo, il suo difensore più in forma, per un serio problema al ginocchio destro dopo un contrasto con Valverde. Benzema ha sparato alto due interessanti inviti di Militao e Valverde.
CAMBI E ROSSO
—Simeone nell’intervallo ha inserito Correa per il giovane canterano Pablo Barrios e poco dopo Lemar per l’infortunato Marcos Llorente. Il problema per l’Atletico è che Gil Manzano ha ritenuto da rosso diretto la gomitata del piccolo Correa al gigante Rudiger con la palla lontana. Era il 64’ e la punizione pare senz’altro eccessiva. Dopo l’ultimo derby l’Atletico aveva pubblicato una lettera di protesta per l’attuazione dell’arbitro. Vedremo cosa succederà stavolta.
CHOLO CORAGGIOSO E PREMIATO
—Simeone ha fatto entrare Morata e Witsel per Koke e Saul, Ancelotti ha reagito con il 18enne Alvaro Rodriguez per Nacho e un attimo dopo (78’) il ragazzino si è perso Gimenez su una punizione di Griezmann per il vantaggio dell’Atletico, che al Bernabeu in Liga non segnava da 470’ e quasi 5 anni.
IL RISCATTO
—Alvaro Rodriguez però si è riscattato rapidamente: dopo una gran parata di Oblak su Camavinga il centravanti del Castilla è andato a prendere l’angolo di Modric per segnare il pareggio di testa con un salto in solitudine ma veramente impressionante. È solo la sua seconda partita di Liga ed è una rete che ricorderà per tutta la vita. Il Madrid ha provato a vincere ma l’Atletico si è difeso fino alla fine.
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