In Italia la prima società a promuovere un progetto simile è stata la Feralpisalò

Sport e volontariato vanno spesso a braccetto. Soprattutto in un periodo come questo in cui gli animali sono rimasti senza molti padroni per colpa della pandemia, il calcio si mobilità per far adottare cani abbandonati. In Italia ha già fatto qualcosa la Feralpisalò, club bresciano di Serie C, che lo scorso mese ha lanciato il progetto Leo. Il club verdeblu ha adottato un cane che è diventato la mascotte della squadra. L'animale è anche il portabandiera di una sensibilità sociale del club che consentirà in futuro di sviluppare nuovi progetti dedicati al benessere dei cani quali: educazione al possesso responsabile, progetto scuola, pet therapy con la squadra “Senza di me che gioco è?”.

ROMANIA - L'idea della Feralpisalò, prima squadra italiana che ha preso una posizione netta sull’abbandono dei cani, è stata lanciata anche in Romania grazie al contributo della Federcalcio. Per un anno i calciatori della categoria più alta scenderanno in campo e, prima del fischio d’inizio, presenteranno dei cuccioli del canile comunale di Branesti per sensibilizzare la popolazione all’adozione consapevole di meticci. Il protocollo  – firmato dal distretto di Ilfov che circonda Bucarest, capitale della Romania, e la Lega di calcio professionistica – prevede anche che durante i 90 minuti della partita sugli spalti vengano vietati petardi e fumogeni. Come riporta lastampa.it, gli animali, che provengono dal canile pubblico di Brănești, al collo hanno un foulard con scritto il proprio nome: se qualcuno nello stadio o alla tv si innamorasse di uno di questi cagnolini potrà mettersi in contatto con la struttura e iniziare l'iter per un'adozione consapevole. Un’iniziativa particolarmente importante per un Paese che per decenni ha gestito il randagismo con soluzioni drastiche che hanno scatenato spesso le reazioni internazionali.

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