CR7, sempre in panchina in United-Tottenham, se na va negli spogliatoi prima della fine. L'allenatore: "Mi occuperò di lui domani". Ma il portoghese è sempre più un corpo estraneo
Cristiano Ronaldo è sempre un caso, la spina nel fianco dello United anche quando vince in questa stagione. “Ce ne occuperemo domani, adesso festeggiamo la vittoria” ha detto in tv Erik Ten Hag, che ha tenuto il portoghese in panchina tutta la partita nel dominante 2-0 dei Red Devils sul Tottenham di Antonio Conte. Un ruolo, quello di riserva, che CR7 non ha gradito, come non aveva gradito la sostituzione prima dell’ora di gioco di domenica col Newcastle, quando era partito titolare. Stavolta il portoghese si è così arrabbiato, nonostante il successo dei suoi, che prima del 90’ si è alzato dalla panchina e si è infilato nel tunnel degli spogliatoi. La gara è finita quattro minuti dopo. E Ronaldo è riuscito comunque ad essere protagonista, anche se per le ragioni sbagliate.
TEN HAG
—Anche in sala stampa Ten Hag conferma la voglia di pensarci su prima di reagire al nuovo sgarbo di CR7. “Oggi non mi interessa Ronaldo, ce ne occuperemo domani - dice l’olandese nella pancia di Old Trafford -. Voglio mantenere l’attenzione su questa squadra, su chi è andato in campo”. Ten Hag spiega però la scelta di non far partire il portoghese dall’inizio, preferendogli Rashford al centro dell’attacco. “Contro una squadra che pressa come fa il Tottenham avevamo bisogno di giocatori che fanno pressing e ci danno dinamicità. Avevo visto già domenica contro il Newcastle, quando è entrato, che Rashford era in grado di darci queste cose. È il motivo per cui ho scelto lui”. Il caso Ronaldo non è riuscito a togliere all'allenatore il sorriso per quella che ha definito la miglior partita dei suoi, l’ennesimo passo avanti nel suo tentativo di creare una squadra vincente. Almeno per ora.
IL PRECEDENTE
—Sì, perché la sfuriata di Ronaldo promette di tornare a tormentare la pace dei sensi che lo United ha raggiunto con questa vittoria. Anche perché Cristiano aveva già fatto qualcosa di simile a fine luglio, nel pieno della sua crociata per lasciare Manchester: aveva giocato il primo tempo dell’amichevole col Rayo Vallecano, la sua prima uscita stagionale e la prima per i Red Devils a Old Trafford, ma se n’era andato prima della fine, imitato anche da altri compagni. “Inaccettabile, ci saranno conseguenze” aveva tuonato Ten Hag. Promettono di essercene anche stavolta, perché la situazione resta estremamente testa. Ronaldo per i tifosi dello United resta un grande catalizzatore, anche in questa situazione: Old Trafford lo adora, lo acclama ogni volta che lo vede. Ma è sempre più evidente che CR7 è un corpo estraneo a questa squadra, nonostante il suo talento e la sua voglia di essere protagonista. E che questo gesto sia l’ennesimo messaggio che lo United non è più il posto giusto per lui. Ne lui l’uomo giusto per lo United.
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