L’incantesimo si è spezzato nella notte più importante. La notte del derby con il Taranto, in uno scontro diretto sulla strada per la salvezza e nel momento chiave della stagione. Con il 2-0 inflitto agli ionici i rossoneri “espugnano” lo Zaccheria, conquistando il primo successo interno di questo tormentato avvio di stagione. Di più. Tornano alla vittoria dopo ben 32 giorni di astinenza (tanti sono passati dal successo esterno con il Team Altamura, lo scorso 2 settembre). E’ certamente la vittoria di Eziolino Capuano, capace di stravolgere la formazione nell’intervallo, rinunciando in parte al suo credo, dopo un primo tempo anonimo e privo di pathos. Eziolino la vince con il passaggio al 4-2-3-1 e gli innesti delle sue stelle, Emmausso e Millico, inizialmente partite dalla panchina, senza dimenticare il contributo in mediana di Mazzocco. Un successo meritato, ottenuto al cospetto di un Taranto ordinato e compatto nel primo tempo, talvolta anche scaltro nelle ripartenze, ma spuntato e privo di acuti offensivi. Ha prevalso la diversa caratura tecnica dei rossoneri, emersa però solo quando le distanze tra i reparti e trai componenti dello stesso reparto si sono accorciate. I tre punti nel derby sono una preziosa dose di fiducia e tranquillità, di cui il gruppo aveva bisogno. E rappresentano anche la base di una sperata, possibile, ripartenza.
FORMAZIONE – Capuano stravolge la squadra. Fanno scalpore le esclusioni di Emmausso e Millico in attacco, rilevati da Orlando e Zunno. Avvicendamento anche tra i pali, con De Lucia che torna titolare al posto di Perina, sfortunato protagonista di Avellino. Partono dalla panchina il centrale Carillo, sostituito da Ercolani (al rientro dopo una giornata di squalifica) e il laterale sinistro Felicioli, che lascia spazio a Vezzoni. Questo il 3-4-2-1 disegnato dal tecnico di Pescopagano. De Lucia; Ercolani, Parodi, Camigliano; Salines, Gargiulo, Tascone, Vezzoni; Orlando, Zunno; Murano.
PRIMO TEMPO – Tanti cambi, ma pochi cambiamenti. Il primo tempo si differenzia dalla partita con l’Avellino per un diverso approccio della squadra, più pronta e reattiva, ma sempre sfilacciata e poco pericolosa in attacco. Soffrono i due centrali di centrocampo Tascone e Gargiulo, così come le due mezzepunte che non trovano lo spazio giusto per incidere. Al 7’ lo spunto di Orlando è degno di nota. Approfitta di un errore di impostazione del Taranto, recupera palla, salta di slancio un avversario e calcia dalla lunga distanza, non inquadrando lo specchio della porta. Palla alta e rimessa dal fondo. Poco dopo, un’incomprensione tra Camigliano e Parodi lascia spazio agli attaccanti del Taranto. Guarracino recupera palla e serve Fabbri, murato in angolo da Camigliano in ripiegamento, poco prima della conclusione in porta. Il Taranto traballa al 17’, quando Salines mette al centro un rasoterra che la difesa libera poco prima del tap-in vincente dei rossoneri. La partita si spegne improvvisamente. Poche azioni degne di nota e tanti errori a centrocampo fanno scorrere velocemente venti minuti. Nel finale ecco di nuovo le emozioni. Al 39’ grandi proteste del Foggia per un presunto tocco di mano in area di Mastromonaco su cross di Salines. L’arbitro lascia giocare. La sveglia definitiva la suona Murano, che al 41’ tira una sventola dai venti metri, sulla quale il portiere salva in tuffo in angolo.
SECONDO TEMPO – Capuano cambia subito. Escono Tascone, Ercolani e Orlando, sostituiti da Millico, Emmausso e Mazzocco. Si torna al 4-2-3-1 con Salines e Vezzoni esterni di difesa, Mazzocco e Gargiulo in mediana, il terzetto Zunno, Emmausso e Millico alle spalle di Murano. La partita magicamente svolta. Al 52’ il Foggia la sblocca. Voragine sulla corsia destra difensiva del Taranto, Emmausso si lancia verso la porta, entra in area da sinistra e dopo aver atteso l’uscita del portiere con il piatto destro infila la sfera nell’angolino basso. Uno a zero. Al 59’ il Foggia raddoppia. Calcio d’angolo i Millico e colpo d testa vincente di Salines. Due a zero. La partita è al sicuro. Al 76’ il Foggia cambia ancora. Brivido allo Zaccheria all80’, quando Emmausso riceve un cross basso di Millico e di prima intenzione, con il piatto, punta l’angolino basso della porta ionica. La palla esce di poco a lato generando un boato di dispiacere dello stadio. Un minuto dopo è Zunno a saltare l’uomo e a calciare a rete da destra, ma il portiere si salva opponendo i pugni. A fine partita, timidi, tornano a sentirsi gli applausi dei tifosi.
Foto: Franco Cautillo