Alla presentazione della docu-serie a lui dedicata, il Cholo ha solo elogi per il nostro Paese: "Lo adoro e sarei disponibile a tornare"

dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

Emozionato e quasi commosso, felice, spiritoso. Diego Pablo Simeone ha presentato a Madrid la serie a lui dedicata da Prime Video intitolata "Simeone. Vivir partido a partido", come dal suo famoso slogan diventato una forma d’intendere la vita e il "cholismo". Sono 6 episodi e il documentario, disponibile in 200 Paesi dal 25 gennaio, sarà ovviamente trasmesso anche in Italia.

L'ITALIA NEL CUORE

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"Un Paese del quale conservo ricordi meravigliosi – ha detto l’allenatore dell’Atletico –. Sono arrivato li quando ero molto giovane e ho imparato tanto. Calcisticamente ero stato ben preparato dalla scuola di Carlos Bilardo, che mi aveva allenato in Argentina e che mi aveva già spiegato ciò che di differente avrei trovato in Italia, ma sono cresciuto tanto come uomo, come persona. L’Italia mi piace tanto: la gente, la vita, il calcio, che negli ultimi anni è cresciuto tanto e continuerà a farlo. Tornare? È un posto dove ci sono grandi squadre e dove ho lasciato grandi ricordi, e come categoria siamo sempre disponibili: siamo allenatori e sappiamo che al di là del fatto che oggi sono molto felice e sto molto bene dove sto e non me ne voglio andare da dove sto, come ho già detto tutto ha un finale, tutto finisce". Le porte dell’Italia per il ‘Cholo’ sono sempre aperte: bisognerà solo capire quando.

STELLE E PASSIONE

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Alla serie partecipano un gran numero di mostri sacri del calcio, rivali, amici, ex compagni: da Beckham a Ronaldo, da CR7 a Messi, a Sergio Ramos, e via dicendo. “Tutti mi hanno dato qualcosa, tutti hanno contribuito alla costruzione di ciò che sono oggi. Io sono il frutto del mio percorso, fatto di vittorie e di sconfitte, ma soprattutto di passione. Senza la passione non c’è nulla, nel calcio e nella vita”.

FAMIGLIA E SENTIMENTI

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E poi ovviamente ci sono i famigliari: il ‘viejo’, Carlos, il papà, “Che ha un carattere simile al mio, riservato”. E mamma Nilda: “Che sorride sempre e parla con tutti, non so come fa, io faccio fatica…”. I figli: i calciatori Giovanni, il ‘Cholito’ del Verona, Gianluca ‘el bufalo’ ora all’Ibiza nella seconda serie spagnola, e Giuliano, che è col papà all’Atletico. E poi le bambine, Francesca e Valentina: "Il primo ha 26 anni, la piccola 3, e tra tutti e 5 c’è una grandissima relazione. Siamo riusciti a ricostruire un grande nucleo famigliare basato sull’unione, ed è meraviglioso. Ecco, io non pensavo a una nuova famiglia, ma poi è arrivata Carla nella mia vita e l’abbiamo fatto”. Commozione sincera, come quando parlando della scena che più gli è piaciuta della serie cita una chiacchierata con suo padre davanti a casa, a Madrid. Sentimenti autentici che il ‘Cholo’ garantisce essere presenti nel documentario. "Mi sono messo a nudo, io che sono molto riservato".

"La gente, la vita, il calcio, mi piace tutto dell'Italia"

Diego Pablo Simeone

LA "DIEZ" DI DIEGO

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Due aneddoti. Il primo di quasi 30 anni fa: "1991: Maradona aveva lasciato la nazionale e il 'Coco' Basile non sapeva a chi dare la 'diez'. Eravamo già in ritiro per la Copa America e sul pullman mi si avvicina e mi chiede se me la sento. 'Chi, io? La Diez? Claro que si!'. Avevo 21 anni e mi sentivo forte e capace di passare attraverso le rocce, non avevo paura di niente. La presi, la indossai con orgoglio e vincemmo due volte il torneo".

UNA PARTITA ALLA VOLTA

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Il secondo serve per spiegare la filosofia del ‘partido a partido’, un match alla volta. “Quando è nato? Quando siamo arrivati all’Atletico, nel 2011. Nel contratto c’era scritto che me l’avrebbero rinnovato solo se fossimo arrivati tra i prime 3, nemmeno 4 eh? L’Atletico era tredicesimo a -14 dal terzo posto. Dissi ai dirigenti: se iniziamo a pensare di vincere qui e li, non andiamo da nessuna parte. Concentriamoci solo sulla prossima partita, e poi sulla seguente. Una alla volta. E così è stato”. L’Atletico, che era solo a +4 sulla retrocessione, chiuse al quinto posto ma conquistò la Europa League, primo degli 8 titoli vinti da Simeone con i Colchoneros.

L'OBIETTIVO

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Tra questi, due Liga: “Io con l’Atletico ho vinto una Liga da giocatore nel 1996. Poi ci abbiamo messo 18 anni a rivincere il campionato. E poi altri 7. Questo non è un club come Madrid, Barcellona, Bayern, Juventus dove vincere è un’abitudine. Si fa molta più fatica. Ecco, ora speriamo di metterci meno di 7 anni per tornare a vincere la Liga”. Sempre però andando ‘partido a partido’. Buona visione.

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