Dopo l’annuncio dell’accordo fra il Barcellona e il colosso dello streaming musicale, il Camp Nou diventerà il quarto stadio "rinominato” di Spagna: il ecco la situazione negli altri campionati

Un nuovo sponsor sul petto dei calciatori, un nuovo nome per uno dei migliori stadi d’Europa: in casa Barcellona, la musica sta per cambiare… nel vero senso della parola. Il club blaugrana è vicinissimo a un accordo da quasi 300 milioni con Spotify, marchio destinato a figurare sulle divise delle due squadre (maschile e femminile), nonché ad acquisire i "naming rights" dello storico Camp Nou. A partire dalla prossima stagione, l’impianto dei catalani dovrebbe, infatti, chiamarsi "Spotify Camp Nou": un’operazione di marketing operata in passato già da altri brand, eppure non ancora largamente diffusa nei principali campionati d’Europa. Fatta eccezione per la Bundesliga, gli altri tornei vantano al massimo cinque impianti "rinominati" per ragioni di sponsorizzazione.

BUNDESLIGA

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Un’inversione di tendenza rispetto alla grande maggioranza delle leghe europee si registra in Germania, dove i club di primo livello hanno fatto della cessione dei naming rights una vera e propria consuetudine. Fatta eccezione per tre impianti – tra i quali l’Olympiastadion di Berlino, lo stesso della finale dei Mondiali 2006 -, le case delle squadre tedesche portano tutte il nome dei rispettivi sponsor.

SERIE A

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Nel massimo campionato italiano, solo cinque squadre giocano le partite interne in stadi rinominati in seguito ad accordi di sponsorizzazione. Seppure il divario con la Bundesliga sia enorme, i numeri della Serie A sono comunque superiori a Premier, Liga e Ligue 1. Non tutti i club in questione sono, però, al tempo stesso proprietari degli stessi impianti, considerando che la "Unipol Domus" di Cagliari appartiene al Comune sardo. Un discorso diverso vale invece per Atalanta, Juventus, Sassuolo e Udinese, rispettivamente proprietarie di Gewiss Stadium, Allianz Stadium, Mapei Stadium e Dacia Arena.

PREMIER LEAGUE

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Emirates ed Etihad: le case di Arsenal e Manchester City rappresentano due dei più famosi esempi di stadi che devono il loro nome a contratti di sponsorizzazione. Nonostante il successo del modello proposto da Gunners e Citizens, solo altri due club di Premier League hanno ceduto i diritti di denominazione dei loro impianti: Brighton & Hove (ospite della AMEX Arena) e Leicester City (gestore del King Power Stadium).

LIGUE 1

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Le partnership tra società di calcio e grandi brand non sono una novità per la Francia, i cui principali club hanno optato per la cessione dei naming rights dei rispettivi impianti: una strategia condivisa da Nizza, Lione, Bordeaux e Olympique Marsiglia e probabilmente già in programma per il Paris Saint Germain di Al-Khelaifi, ancora legato al "Parco dei Principi" di Parigi.

LIGA

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Con l’annuncio dello "Spotify Camp Nou", il campionato spagnolo eguaglierebbe Premier e Ligue 1 per numero di club con uno stadio "rinominato". Al momento, infatti, solo Atletico Madrid, Celta Vigo e Real Sociedad hanno concluso contratti simili - seppur meno remunerativi - a quello dei blaugrana, legando i loro nomi rispettivamente al Wanda Metropolitano, all’Abanaca Balaidos e alla Reale Arena di San Sebastian.

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