Qualificazioni mondiali: Mago e Rondon danno i primi punti alla Vinotinto. Il nerazzurro titolare insieme a Sanchez. I Cafeteros crollano a Quito: l’azzurro Ospina k.o. per infortunio da valutare

Serata amara per il Cile nonostante un’altra prestazione maiuscola di Arturo Vidal. Il centrocampista nerazzurro mette ancora la propria firma portandosi a quota 4 reti nel girone di qualificazione mondiale, ma il Venezuela piazza la zampata vincente a 10’ dalla fine, imponendosi per 2-1 grazie alle reti di Mago e Rondon. Va peggio alla Colombia, che dopo il pesante k.o. casalingo rimediato dall’Uruguay crolla rovinosamente al cospetto di un Ecuador sorprendente e lanciatissimo, autore di sei reti e una prestazione da incorniciare. Brutta batosta per le ambizioni della Roja, che resta al palo e vede allontanarsi il gruppetto in testa alla classifica dove spicca proprio la "Tri", adesso a 9 punti.

Roja beffata

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Al di là del dietrofront e delle scuse all’Inter per le polemiche dei giorni scorsi, Rueda scommette sul pieno recupero di Sanchez rilanciandolo tra i titolari insieme a Vidal. Il Nino Maravilla ripaga con una prestazione convincente, muovendosi con disinvoltura. Ma ancora meglio fa Vidal, ancora una volta decisivo e tra i migliori in campo. Il centrocampista nerazzurro entra in ogni azione offensiva e trascina i compagni dopo una falsa partenza che si traduce nel vantaggio venezuelano al 9’ su colpo di testa ravvicinato di Mago. La reazione cilena si materializza dopo solo 6’, merito di un perfetto inserimento di Vidal a centro area dopo un’azione confezionata da Sanchez tramite un preciso uno-due con Isla. La Roja soffre tremendamente dietro, tanto da dover ricorrere a un prodigioso intervento di Bravo su Machis, ma dalla metà campo in su riesce a rendersi costantemente pericolosa. Peccato che il Cile spenga la luce dopo il riposo e sprechi troppo nella ripresa fino alla beffa firmata da Rondon, bravo a capitalizzare all’80’ l’unica grossa occasione costruita dai padroni di casa. Che così conquistano tre punti storici, perché il Venezuela non aveva mai vinto in casa contro la Roja.

Crollo colombiano

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La Colombia si presenta a Quito con diverse sorprese nell’undici iniziale. Su tutte le assenze di Ospina (bloccato da un misterioso infortunio prima del calcio d’inizio) e Muriel, fuori per scelta tecnica. Piena emergenza invece per i padroni di casa, costretti a rinunciare a ben sei elementi risultati positivi agli ultimi tamponi. Eppure l’avvio dell’Ecuador è a dir poco travolgente, complici anche le scelte azzardate di Queiroz che prova a rimescolare le carte con tre sostituzioni prima del riposo, quando ormai la Colombia è tramortita. Sì, perché i padroni di casa mettono a segno un micidiale uno-due tra il 7’ e il 9’ con Arboleda e Mena, per ripetersi al 30’ con Estrada e al 38’ con Arreaga. Il tutto mentre i Cafateros riescono a mala pena a fare il solletico a Dominguez con due timidi tentativi di James e Zapata. Tra i pochi a salvarsi negli ospiti c’è lo juventino Cuadrado, presente e reattivo anche nell’insolito ruolo di mezzala. L’altro "italiano" in campo, l’atalantino Zapata, prova a suonare la carica procurandosi il rigore trasformato da James al 44’, ma è solo un’illusione. Nella ripresa infatti la "Tri" continua a macinare gioco e occasioni da rete, affossando ulteriormente la Colombia con il quinto gol di Plata (espulso due minuti dopo per seconda ammonizione) e il sesto di Estupinan quasi allo scadere. Nel centrocampo ecuadoriano brilla la stella di Moises Caicedo, 19enne talento dell’Independiente del Valle su cui varrebbe la pena puntare i radar.

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