Le prime parole dell'attaccante come nuovo giocatore dei Blues: "Ho capito che a Manchester non avrei avuto i minuti che volevo e questa opzione, tra quelle che avevo, era la più sensata"
Raheem Sterling è un attaccante con le idee molto chiare. Non solo quando è in campo, dove prova a fare la differenza con i suoi gol, come ha fatto a Liverpool e City prima e come conta di fare adesso al Chelsea. Ha le idee molto chiare su quello che vuole dalla vita, dalla sua carriera. Ed è il motivo per cui ha scelto di diventare il nuovo attaccante dei Blues, il primo acquisto della nuova era. “Ho capito che al City non avrei avuto i minuti che volevo e che per mantenere il livello a cui mi ero abituato dovevo cambiare: il Chelsea, tra le opzioni che avevo, era quella che aveva più senso” racconta nel centro di allenamento di Cobham, la voce bassa ma la sua visione del calcio e della vita che arriva comunque forte e chiara.
City
—Il Chelsea ha speso 56 milioni di euro per prendere dal City questo 27enne che in carriera ha segnato 109 gol in 321 partite di Premier e che alla corte di Guardiola ha vinto quattro titoli. “Ho passato tanto tempo a Manchester, ho costruito ricordi indimenticabili - racconta senza rimpianti -. Nell’ultima stagione ho avuto tanto tempo per pensare: ho capito che le cose non stavano andando come volevo, che dovevano cambiare. Non voglio guardarmi indietro e vedere un’ascesa e una discesa nella mia carriera: voglio mantenere un alto livello il più a lungo possibile. Ho 27 anni, sto per raggiungere il mio picco e non posso accettare di non giocare con regolarità. Ho capito che dovevo cambiare. Ovviamente è stata dura, anche per la mia famiglia perché i miei figli a Manchester vanno a scuola e hanno gli amici. Ho cercato di prendere la decisione migliore non solo per me, ma anche per loro”.
Chelsea
—È questo equilibrio tra carriera e famiglia che rende il Chelsea la scelta perfetta per Sterling, nato a Kingston, Giamaica, ma cresciuto a Londra, che ha lasciato da teenager: “Sono andato a Liverpool per diventare grande, poi al City per vivere il sogno. Adesso torno a Londra come giocatore maturo, con esperienza, sapendo cosa voglio dalla vita e dalla mia carriera: penso sia il momento perfetto - racconta -. Avevo altre opzioni oltre al Chelsea, ma ho pesato gli obiettivi personali e le esigenze di famiglia e capito che questa era la decisione giusta. Anche per quello che rappresenta il club: hanno vinto tanto negli ultimi anni, giocato delle finali, vogliono vincere ancora e continuare a migliorare”.
Crescita
—È quello che ha in mente di fare Sterling: continuare a giocare, a fare gol ad alto livello. “Ho 27 anni, so quali sono i miei standard e quello che porto alla squadra: è un livello che voglio mantenere”. Oltre a provare a fare gol, da falso 9 come sabato scorso nel debutto contro l’Everton o da esterno come ha giocato per la maggior parte della sua carriera, il nuovo numero 7 dei Blues vuole crescere anche sotto altri aspetti. “Voglio migliorare come leader, voglio essere coinvolto nelle decisioni di squadra, far sentire di più la mia voce in spogliatoio - dice -. Sono ottimista per la stagione e per quello che mi aspetta: ho degli obiettivi personali, ma quelli della squadra vengono prima”. È questa sua determinazione parte di quello che ha conquistato il Chelsea, uno dei motivi che ha messo Sterling in cima alla lista degli obiettivi che Thomas Tuchel e la nuova proprietà si sono dati per la campagna acquisti. I Blues prendendo lui non hanno aggiunto solo un attaccante capace di fare tanti gol, ma un giocatore determinato ad essere leader, ad essere la stella del suo club. Sia dentro che fuori dal campo.
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