Parte con una sconfitta il nuovo Foggia targato Cudini. Il derby dello Iacovone si decide nella ripresa, con un Taranto implacabile nello sfruttare due delle pochissime occasioni costruite. Dal canto loro, i satanelli non destano una cattiva impressione, sviluppando per ampi tratti della gara un discreto possesso. Il palleggio è però sterile, non producendo opportunità in area avversaria e dando la sensazione di un cantiere ancora aperto, soprattutto nel reparto avanzato.

LA PARTITA – Il 3-5-2 di Eziolino Capuano è proverbiale. Il tecnico jonico lo sviluppa facendo a meno di Mastromonaco e De Santis (squalificati) e spostando Antonio Romano all’esterno, mentre il terzetto di centrocampo (Zonta, Bonetti e Calvano) è tutto nuovo, a coadiuvare l’interessante coppia d’attacco Bifulco–Cianci. Cudini replica con un 4-3-3 “spurio” (Schenetti agisce perlopiù dietro Tonin e il neoarrivato Tounkara) e preferisce rinunciare inizialmente a Peralta (sostituirà nella ripresa l’ex Monterosi). Dalmasso in porta, Rizzo in terza linea e Di Noia a centrocampo sono gli altri tre “reduci” della finale col Lecco, mentre il reintegrato Vacca va in panchina (giocherà pochi minuti nel finale), insieme ad un manipolo di giovani. In mediana Cudini dovrà presto fare a meno dell’under  Martini (fuori per infortunio già al 12′, al suo posto dentro l’altro scuola Inter Vezzoni).

Dopo un primo tempo avarissimo di emozioni ed equilibrato nei contenuti (con i padroni di casa in attesa e il Foggia in controllo ma poco pungente negli ultimi metri), nella ripresa i rossoblù, ridisegnati dai cambi di Capuano, prima sbloccano, poi legittimano il successo nel giro di 20 minuti: al 65’ Antonini conclude splendidamente un ottimo movimento su azione d’angolo (saltano le marcature sul secondo palo); quindi all’85’, al termine di un micidiale contropiede condotto col foggiano Samele (entrato da pochi minuti al posto di Cianci), finalizzato da un Kanoute implacabile. Quest’ultimo, entrato dopo l’intervallo, con la sua velocità aveva già cambiato il volto del Taranto, divenuto più scorrevole in manovra. La reazione del Foggia è blanda, ma la gara non è da buttare: Cudini è atteso da una buona mole di lavoro per assemblare i tanti volti nuovi e soprattutto gli ultimi arrivati in avanti, ma allo Jacovone non è stato un disastro. 

Lo è stato invece a fine partita l’incendio scoppiato in Curva Sud, che ha interessato alcuni rotoli di catrame utilizzati per i tappeti di erba sintetica e che ha provocato interruzioni dell’energia elettrica allo Jacovone e l’evacuazione della tribuna stampa. Le immagini sono al vaglio degli inquirenti.

La Redazione
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TARANTO-FOGGIA 2-0 / IL TABELLINO

RETI: 65’ Antonini (T), 85’ Kanoute (T)

TARANTO (3-5-2): Vannucchi; Heinz, Antonini, Enrici; Romano (52′ Panico), Calvano (82′ Papaserio), Bonetti (46′ Fioriani), Zonta (46′ Kanouté), Ferrara; Bifulco, Cianci (76′ Samele) . A disp.: Loliva, Di Serio, Riggio, Kondaj, Orlando, Capone. All. Capuano.

FOGGIA (4-3-3): Dalmasso; Salines, Carillo (89′ Antonacci), Marzupio, Rizzo; Martini (12′ Vezzoni), Marino, Di Noia (89′ Vacca); Schenetti (73′ Embalo), Tonin, Tounkara (46′ Peralta). A disp.: Cucchietti, De Simone, Pazienza, Agnelli, Fiorini, Papazov, Rossi, Brancato All. Cudini.

Arbitro: Albert Ruben Arena (Assistenti: Marco Croce di Nocera Inferiore, Ferdinando Pizzoni di Fratta Maggiore)

Ammoniti: 18′ Antonini(T), 47′ Di Noia (F),72′ Calvano (T), 82′ Carillo (F), 88′ Ferrara (T), 92′ Fiorani (T)

Note: Oltre ottomila spettatori (250 circa i tifosi foggiani al seguito, fatti entrare solo nel secondo tempo a causa di un incidente stradale occorso lungo il tragitto); campo in discrete condizioni. Recuperi: 3′ primo tempo, 6′ secondo tempo

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