Il presidente della Liga: "Per tornare a galla il Barcellona ha dovuto vendere 700 milioni di asset del club. In Inghilterra ci sono mecenati che staccano assegni e gonfiano il mercato. Ma poi le coppe le vincono le spagnole..."

Dal nostro corrispondente Filippo Maria RIcci @filippomricci

"Per tornare a galla, il Barcellona ha dovuto vendere 700 milioni di asset del club e questo perché è in mano ai soci e non può ricevere iniezioni di denaro da proprietari o azionisti". Le parole sono di Javier Tebas, presidente della Liga, pronunciate questo pomeriggio alla presentazione dei nuovi limiti salariali della Liga, dopo la chiusura del mercato estivo. Nell’ultimo conteggio, fatto dopo il mercato invernale, il Barcellona alla colonna relativa all’ammontare disponibile per i salari aveva un incredibile -144 milioni di euro. Oggi, 8 mesi dopo, ha un +656. Il cambio, oltre ad alcuni risparmi, riduzioni salariali ed aggiustamenti vari, lo si deve alle ‘"palancas", le leve azionate dal club catalano per incassare denaro fresco dalla vendita di diritti tv (25% per 25 anni) e di Barça Studios (49%). "Il prossimo anno si vedrà – aggiunge Tebas –. È chiaro che il Barcellona dovrà incassare tanto, perché non penso che attiverà altre leve e gli stipendi resteranno li. Però lo sanno, e lavorano per questo".

la stoccata

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Il responsabile economico della Liga, Javier Gomez, in tema blaugrana ha voluto aggiungere una cosa: "Leggo cifre assurde sul debito del Barcellona. Muovendosi sul sito del club in 7 clic si arriva al bilancio del 2021, e il debito netto è pari a 875 milioni di euro, non 1350, o 1500 come ho sentito dire. La scorsa settimana il presidente del Psg Al Khelaifi ha citato 1800 milioni, se si va avanti così con cifre senza senso la prossima settimana sfonderemo il tetto dei due miliardi". Il Barcellona ha venduto i gioielli della corona e ha fatto un ottimo mercato, il Madrid invece gode sempre di grande salute economica: "Al Bernabeu hanno risparmiato tanto in questi anni, e per questo possono permettersi di spendere tanto" ha ricordato Tebas. Il limite salariale della casa Blanca è passato da 739 a 683 milioni di euro, poco più del Barcellona. L’Atletico è passato da 161 a 341 milioni, il Siviglia resta uguale, poco sotto i 200 milioni.

attacco alla premier

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A margine della presentazione del salary cap della Liga, Tebas ha attaccato frontalmente la Premier League: "Da tempo abbiamo segnalato e attaccato i Club Stato, Psg e City, ora ci sono ci club in mano ai mecenati, gente che tira fuori il libretto degli assegni e pompa denaro nei propri club, gonfiando il mercato e rendendo il calcio insostenibile economicamente. In questa estate la Premier League ha chiuso il mercato con 2296 milioni di spesa e 1090 di vendite, un saldo negativo di 1206 milioni. La Liga ha registrato un -50, la Bundesliga un +50, la Ligue 1 +96 e la Serie A +24. Un anno fa per la Premier League sul mercato c’era stato un passivo di altri 620 milioni: in due anni in Inghilterra siamo quasi a 2 miliardi di saldo negativo. È insostenibile e ingiustificabile". Poi dopo le cifre, ecco la botta d’orgoglio sportivo: "Però agli inglesi ricordo sempre una cosa: in questo secolo le squadre spagnole hanno vinto 36 titoli europei, quelle della Premier League 13". Vero, poi ci sono Italia e Germania con 6 e Francia con 0. "La Premier ha dei meccanismi di controllo, dovrebbero farli funzionare. E poi c’è la Uefa, ma quelli continentali entreranno in vigore solo nel 2024. Di certo così non si può andare avanti, non si può continuare a iniettare cash in club che perdono soldi. Ripeto, il Barça ha dovuto vendere beni per 700 milioni di euro".

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