Contratto in scadenza a giugno con la Fiorentina. Lui alla Bild: "Non voglio pensare ad altro che alla Viola ora. Ma finita l’avventura in Italia potrei tornare..."
Il presente è certo, il futuro meno. Franck Ribery è al centro del progetto della Fiorentina. Delle sue 16 presenze stagionali (Coppa Italia compresa) in ben 14 occasioni è stato schierato dall’inizio. Dalla palla illuminante per Chiesa (prima che passasse alla Juve) in Inter-Fiorentina (alla seconda di campionato), fino all’assist per Vlahovic contro la Juventus, il francese è determinante per i viola. Il suo contratto però è in scadenza a fine stagione e, a quasi 38 anni (li compirà ad aprile), non è scontato che resti: “Al momento penso solo alla Fiorentina, sono importante per la squadra – ha spiegato Ribery alla Sport Bild –. Però non escludo che finita l’avventura qui io possa tornare in Bundesliga. Non voglio escludere nulla”.
Consigli
—In questi mesi, senza tifosi, Ribery sta sentendo la mancanza di quella che considera l’essenza del calcio: “Giocare a porte chiuse non è stimolante. A me il pubblico manca molto”. In casa Bayern, il club per 12 stagioni, Sané non sta riuscendo a imporsi. Per Ribery è però solo una questione di tempo: “Non è facile tornare da un infortunio come il suo – ha spiegato facendo riferimento alla rottura del crociato subita nell’estate del 2019 –. Ma quando è in campo deve dare tutto. Se riesce a dare tutto per 60 minuti non c’è nulla di male se va dal tecnico e gli dice di inserire un altro al suo posto. Non è un segno di debolezza ma di forza. Credo in Leroy perché è giovane e ha talento. Giocatori come Coman e Gnabry sono al Bayern da più tempo e conoscono la filosofia del tecnico più di lui. Leroy ha messo in mostra le sue qualità anche al City, dove c’era molta concorrenza. I quattro esterni del Bayern dovrebbero stimolarsi e aiutarsi a vicenda. stare in panchina non è un problema. Anche in 20 minuti si può fare la differenza”.
Messaggi
—Poi un riferimento al suo amico Alaba che, in scadenza di contratto con i bavaresi, sembra destinato al trasferimento al Real Madrid a parametro zero: “David ha vinto due volte il triplete con il Bayern. è intelligente, non è più un ragazzino. Ha un grande nome, il Bayern lo ha sempre sostenuto. L’ideale sarebbe trovare una soluzione con il club. A volte però non si può. Questo è il calcio, questa è la vita”. Anche lì il presente è certo, il futuro meno.
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