Come ha sempre fatto, sia in carriera che nella sua vita, Carlitos Tevez non molla. L’Apache, nonostante la delusione della semifinale di Copa Libertadores persa dal Boca Juniors contro il Santos, ha spiegato che di appendere gli scarpini al chiodo non ha ancora voglia. Troppo forte il desiderio di vincere di nuovo la competizione, quindi l’anno prossimo ci riproverà, forse per l’ultima volta. Nel frattempo però per l’ex Juventus c’è anche un problema molto più pressante e complicato da gestire. Come ha spiegato più volte, suo padre Segundo si trova in condizioni molto gravi e potrebbe venire a mancare da un momento all’altro. E adesso ci si mettono anche le fake news, che hanno fatto arrabbiare l’argentino.

COMUNICATO – Tevez ha preso la parola attraverso i social per smentire fermamente che suo padre sia morto. La notizia ha cominciato a circolare sulla rete e all’ex bianconero è sembrato necessario spiegare che, nonostante la situazione sia particolarmente grave, il signor Segundo sta ancora combattendo. “Ciao a tutti, voglio comunicarvi che le notizie che stanno circolando sulla salute di mio padre sono false. Per favore, rispettate la mia famiglia, qualsiasi fake news che riguardi questa situazione non è per nulla piacevole. Grazie mille”. Conoscendo il caratterino dell’Apache e vista la drammaticità dei momenti che Tevez e la sua famiglia stanno vivendo, anche una richiesta particolarmente pacata…

(Photo by Shaun Botterill/Getty Images)

NONNO – Del resto, anche prima del match con il Santos e della vittoria nella Copa Diego Armando Maradona, l’argentino era stato chiaro: “Devo cominciare a spiegare alle mie figlie che il loro nonno non ha più possibilità”. Eppure, con il cuore in gola, l’Apache ha prima guidato il Boca nel match contro i brasiliani e poi al trionfo nella competizione che ha sostituito il campionato argentino in questa complicata stagione flagellata dal Covid-19. E come spiega Olè, proprio con l’infezione da parte del virus è cominciato il dramma della famiglia Tevez: il signor Segundo si è ammalato ed è stato per 45 giorni in ospedale, prima di essere dimesso. Ma il virus ha aggravato una situazione già complicata e ora l’Apache vive giorni complicati. E come sempre, lotta contro un destino avverso.

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