TRA PURGATORIO, INFERNO E PARADISO…IN 24 ORE

Il patron dopo il chiarimento esordisce telefonicamente parlando con naturalezza di “imprevedibilità” per ciò che è successo.
Cioè una imprevedibilità che tiene un’intera tifoseria alle soglie di una crisi di nervi? Mah…
In ogni caso è l’epilogo che noi tutti auspicavamo, poichè tutte le parti avevano da perdere e tanto.
Canonico si sarebbe trovato tutti contro, ma proprio tutti. Persino la squadra ne avrebbe risentito pesantemente, vuoi perchè si era a pochi giorni dalla chiusura della campagna acquisti, vuoi perchè chi aveva qualche richiesta probabilmente avrebbe scelto altre strade, vuoi perchè giocatori ammaliati dalla figura di Zeman non so se sarebbero rimasti e con quale spirito. In sintesi Canonico si sarebbe trovato in un vicolo cieco.
Zeman e Pavone avrebbero concluso in modo inglorioso la loro avventura a Foggia, cioè una piazza a cui sono legati e che vorrebbero portare su. Personaggi che non rappresentano solo un’icona per il calcio foggiano, ma che hanno sempre evidenziato integrità morale e soprattutto portato risultati e con il minimo sforzo a livello economico (il massimo per qualsiasi presidente). Avrebbe perso la piazza perchè oltre all’ennesima tragedia sportiva (ne abbiamo accumulate a bizzeffe), avremmo perso la speranza di una rinascita (almeno) sportiva, con la consapevolezza di avere piuttosto un nemico in sella ad una creatura a cui tutti noi siamo legati.
Un’epilogo auspicato, come dicevamo, che ci ha colto di sorpresa quantomeno per le tempistiche. Alzi la mano chi ha concentrato le proprie attenzioni nel dopo partita alla disfatta contro il Latina, e questo la dice lunga sui veri interessi dei fan rossoneri. Nel precedente commento avevamo evidenziato come un terremoto fosse nell’aria e si cercasse solo lo spunto. Incomprensibile infatti appariva un siluramento, sia pur dopo una brutta prestazione. Anomalia perchè al massimo avrebbe dovuto pagare il mister, anomalia considerando la classifica, anomalia persino per le richieste di qualche gioiellino fino a ieri sconosciuto, a dimostrazione del buon lavoro svolto.
Un’epilogo che speriamo metta la parola fine a certe incomprensioni e che magari rafforzi anzi la comunione di intenti. Ovviamente non pensiamo che Canonico possa cambiare il proprio modo di fare, ma lo auspichiamo. Nel frattempo comunque ha fatto retromarcia dimostrando umiltà, ma soprattutto intelligenza. Chiaro sia che noi ci metteremo poco a buttarci alle spalle ciò che è avvenuto, a patto che ognuno faccia autocritica e resetti tutto, e poco importa se i “nemici” rossoneri (alcune testate giornalistiche in particolare) tentino piuttosto di “inzuppare” tentando di evidenziare come il club sia in pieno caos.
A Canonico vorremmo dire che il tifoso non è mai stato prevenuto nei suoi confronti, ma che anzi abbiamo sempre ribadito che attraverso lui ci siamo buttati alle spalle certe “tarantelle” (quelle sì che lo erano), così come affidarsi al duo Zeman-Pavone ha voluto rappresentare un forte messaggio. Ciò che ha iniziato a farci storcere il naso sono stati certe forme di invadenza rispetto ai propri ambiti, certi comportamenti, a volte delle vere e proprie sfide lanciate a chi chiedeva di certi perchè. Nessuna prevenzione, così come il vero tifoso sa perfettamente che le origini, ribadite anche dallo stesso patron, non hanno alcun significato poichè le caratteristiche umane, comportamentali e quant’altro, non hanno particolari latitudini. Solo nell’anno sciagurato dell’ultima serie B, abbiamo visto cosa ci hanno regalato i due fratelli foggiani, così come rammento che proprio un barese cercò di incollare i cocci di una situazione grave, e fu proprio il commissario Giannetti che col tempo si affezionò persino alla piazza. E dunque? Chiaro sia che il campanilismo, le goliardate, gli sfottò ci sono e continueranno ad esserci, ma lì siamo su un’altro campo.
Riguardo poi alla ironica “colletta” evidenziata dal patron per affrontare la campagna acquisti, ribadiamo che non abbiamo mai messo in discussione le potenzialità del personaggio, così come comprendiamo che per acquisire il Foggia e mettere mani ai “buchi” della gestione precedente, non è come bere un bicchier d’acqua. Ma detto ciò è altrettanto evidente che la rosa così composta sicuramente non lo ha fatto svenare. Non lo diciamo noi ma le carriere fin qui svolte da gran parte dei ragazzi. Dunque, se comunque la classifica ci strizza l’occhio, certe prestazioni non possono e non devono provocare certi istinti.

Presidente, lei non è un semplice tifoso. Che si metta fine dunque a certe storie antipatiche. Lei è il nostro presidente e il nostro auspicio è quello di tifare per lei, perchè le sue fortune saranno anche le nostre.
Chiaro sia che anche i ragazzi in campo dovranno fare il loro, pur comprendendo il tasso tecnico, le assenze, le positività al Covid e quant’altro, poichè non si può essere bravi contro Bari e Avellino e bidoni contro Monterosi e Latina.
Che ognuno faccia il suo, che si parli solo di calcio giocato. Chiediamo troppo? F. F.

Rino La Forgia

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