Alla vigilia del match del Foggia Calcio con il Palermo, l’attaccante Gianluca Turchetta ha tenuto una conferenza stampa allo Zaccheria. L’ex Imolese è reduce dalla prima rete in rossonero, siglata con il Messina e valsa un prezioso pareggio (1-1).
Lei è figlio d’arte, suo papà giocò e segnò contro il Foggia in un Foggia-Varese 4-1. Quanto è importante è stato invece il suo gol al Messina?
«Era un momento delicato per la squadra. Il gol ha dato morale per provare a ribaltarla, anche se non è stato così. La piazza si aspetta tanto e noi ci stiamo provando. L’impegno c’è sempre. Nelle mie prestazioni precedenti è mancato tanto, è mancata la mia presenza in area. Sono contento di aver trovato il gol che mi ha sbloccato».
Qual è stata l’emozione del passaggio in rossonero?
«Il passaggio è stato emozionante. Venire a giocare in una piazza del genere è motivo di orgoglio. Non potevo rifiutare questa chiamata. Il gruppo mi ha integrato al meglio. Sono bravissimi ragazzi e grandi calciatori di prospettiva».
E la sua esultanza particolare?
«E’ goliardica, mi piace farla da tanti anni, è un ricordo di scherzi con amici di Ravenna».
Come è stato il passaggio dalla precedente esperienza a Zeman?
«Chiede cose per me nuove ma stimolanti. Aver ricevuto la chiamata del mister è stato un motivo di orgoglio. Chiede cose che in passato non avevo mai fatto però so che può portare risultati per quello che si è visto in passato e nel girone di andata. Posso solo crescere e migliorare anche se ho trent’anni».
Quali sono state le più grandi difficoltà?
«Nessuna difficoltà ma è stato un cambio di mentalità importante. Questa è quella che può farti fare il salto di qualità Non devo avere momenti nei quali mi spengo. Devo avere intensità, ritmo e attaccare la porta perché si fa gol lì. Io ho caratteristiche per portar palla e puntare l’avversario ma così, con queste caratteristiche che devo implementare, potrei diventare un attaccante completo»
Come vi ha preparato il mister in questi giorni?
«In questa settimana abbiamo avuto pochi giorni per lavorare ma il concetto principale che l’allenatore vuole trasmetterci è lavorare su di noi. Ogni domenica dipende tanto da noi».
Quanto conta vincere domani con il Palermo?
«Vincere è fondamentale. Vincere aiuta a vincere e quella sensazione manca da tanto. C’è volontà e voglia di rifarsi. C’è le rabbia giusta»
Come si batte il Palermo?
«Il Palermo si batte giocando da Foggia, spensierati, con le idee che abbiamo e con i meccanismi che proviamo in allenamento. Secondo me devono essere le emozioni, la rabbia e la cattiveria a spingerci a fare punti».