Così facendo, l'ex società di Roberto De Zerbi (svincolatosi da allenatore la scorsa settimana) si è trovata con una sola settimana a disposizione per provare a concludere le cessioni di parte dei 14 giocatori stranieri presenti nel proprio organico, mentre i club acquirenti e gli agenti dei giocatori sapevano che potevano semplicemente aspettare fino al 30 giugno ed evitare di pagare l’acquisto al club ucraino. Nasce da qui la lettera dello Shakhtar e la presa di posizione del CEO Sergej Palkin, che ha illustrato i motivi del risentimento nei confronti della FIFA e la richiesta di annullare il provvedimento dello scorso giugno: "A causa della decisione della FIFA, l’FC Shakhtar ha perso l’opportunità di trasferire quattro giocatori stranieri per un importo totale di circa 50 milioni di euro".
Palkin ha poi aggiunto: "Per colpa di questo provvedimento, è saltata la cessione di Solomon al Fulham. Avevamo quasi scambiato i contratti e concordato tutto, ma quando la FIFA ha emesso questa decisione, loro ci hanno inviato un’e-mail per dirci che a causa della decisione della FIFA, avrebbero ritirato i contratti e tutto il resto. Non c’è assolutamente nulla che possiamo fare per fermarlo. Ha firmato un contratto con loro ed ora è un giocatore del Fulham. Come è stato possibile darmi una settimana per concludere accordi per i nostri 14 giocatori stranieri? Quando si ha a che fare con club, giocatori e agenti, tecnicamente e fisicamente non è possibile fare tutto questo in una settimana. È una decisione molto ridicola, ma quando la FIFA ha emesso la decisione, nel giro di due giorni, abbiamo perso accordi diretti per un valore minimo di 26 milioni di euro. Hanno emesso la decisione e tutti i club hanno detto: “Grazie mille, la FIFA ci aiuta, prendiamo questi giocatori gratuitamente. Ho letto che la FIFA aveva affermato di aver comunicato con le principali parti interessate. Non è vero. Non hanno comunicato con la nostra federazione ucraina di calcio. Non hanno comunicato con i principali club ucraini. Hanno preso decisioni senza di noi. Non hanno ritenuto di dover contattare quei club e avere un qualche tipo di opinione sulla loro situazione. In questa guerra, tutti sostengono l’Ucraina e tutte le organizzazioni ucraine. Quindi com’è possibile che la FIFA, il corpo che dice “Siamo la famiglia del calcio”, non ci abbia nemmeno prestato attenzione?".Lo Shakhtar Donetsk contro la FIFA. Con una lettera indirizzata direttamente al presidente Gianni Infantino e portata alla luce dal portale The Athletic, il club ucraino è intenzionato a far valere le sue ragioni e ad ottenere un cospicuo risarcimento per alcune operazioni di mercato in uscita che lo scoppio della guerra del febbraio scorso - e le successive decisioni del massimo organismo calcistico internazionali - hanno impedito. In particolare, lo Shakhtar ha deciso di impugnare il pronunciamento della FIFA dello scorso 21 giugno, col quale i giocatori e gli allenatori stranieri hanno il diritto di sospendere i contratti di lavoro con i club ucraini fino al 30 giugno 2023.