L'oligarca russo, messo alle strette dalla comunità internazionale per la guerra in Ucraina, ha annunciato l'addio: "I proventi della cessione andranno in beneficenza a favore delle vittime del conflitto"
Il Chelsea è in vendita. L'ufficialità è arrivata con un comunicato di Roman Abramovich diffuso dallo stesso club: "Vorrei affrontare le speculazioni sui media negli ultimi giorni in relazione alla mia proprietà del Chelsea. Ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l'interesse del club. Nella situazione attuale, quindi, ho preso la decisione di vendere il club, poiché ritengo che ciò sia nel migliore interesse del club, dei tifosi, dei dipendenti, nonché degli sponsor e dei partner del club".
Fondazione
—Spiega ancora Abramovich: "La vendita del club non sarà accelerata ma seguirà il giusto processo. Non chiederò alcun prestito da rimborsare. Per me non si tratta mai di affari né di soldi, ma di pura passione. Inoltre, ho incaricato il mio team di creare una fondazione di beneficenza in cui verranno donati tutti i proventi netti della vendita. La fondazione sarà a beneficio di tutte le vittime della guerra in Ucraina. Ciò include la fornitura di fondi essenziali per i bisogni urgenti e immediati delle vittime, nonché il sostegno al lavoro di recupero a lungo termine". Abramovich, come gli altri oligarchi russi, era finito nel mirino della comunità internazionale, che aveva approvato una serie di sanzioni economiche a danno della Russia, in risposta all'invasione dell'Ucraina.
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