Il tecnico del Tottenham festeggia con la qualificazione agli ottavi di Champions e guarda alla sfida di domenica con il Liverpool: "I Reds e Klopp per noi possono essere un esempio"

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato @dchinellato

Un anno di Conte. Il Tottenham lo ha celebrato regalandosi la qualificazione agli ottavi di Champions festeggiata a Marsiglia, ma Antonio aveva già in testa il passo successivo. “Dobbiamo essere felici per quella qualificazione, ma adesso dobbiamo finire al meglio”. Per farlo, gli Spurs dovranno confrontarsi domenica alle 17.30 italiane col Liverpool, la squadra che per il tecnico italiano è un modello da seguire.

L’ESEMPIO

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“Il Liverpool può essere un esempio per noi - dice riferendosi ai successi dei Reds nell’era Klopp -. Ho il massimo rispetto per Jürgen, per come li ha cambiati: sono diventati una delle migliori squadre al mondo, e lo sono ancora nonostante i problemi che stanno avendo in questa stagione, cosa di cui sono un po’ sorpreso. Ricordo che venivano da un periodo in cui non avevano vinto tanto, infatti ha avuto bisogno di tempo per tornare a farli vincere. E questo mostra quanto sia importante per un allenatore avere tempo. C’è chi pensa che per un allenatore parli il curriculum, che uno che ha già vinto possa istantaneamente farlo da un’altra parte, con un’altra squadra. Non è ovviamente così, e penso che Klopp abbia mostrato col lavoro e con gli investimenti sul mercato, quelli che evidentemente il club gli aveva promesso, quale è la strada giusta per arrivare al top”.

STRADA

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Quella strada tracciata da Klopp è la stessa che Conte sta provando a far seguire al Tottenham. I miglioramenti in un anno sotto la sua guida sono evidenti: nel novembre 2021 gli Spurs viaggiavano a metà classifica in Premier e si erano fermati alla fase a gironi della Conference League; un anno dopo sono agli ottavi di Champions da primi di un girone più complicato di quanto sembrasse e terzi in classifica in Premier. “Dobbiamo essere felici, perché in un anno abbiamo fatto tanti progressi sotto ogni aspetto - racconta -. Possiamo migliorare ancora però. Dobbiamo prima recuperare tutti gli infortunati, e ne abbiamo tanti, e poi pensare a come crescere”.

LA SFIDA

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Per farlo, Conte è convinto di dover avere una squadra in salute. Contro il Liverpool domenica mancheranno Son (Mondiale a rischio per la frattura multipla all’orbita dell’occhio sinistro), Richarlison (“Potrebbe pensare al Qatar, invece sta facendo di tutto per recuperare e darci una mano”) e Romero (“È uno che giocherebbe con una gamba sola se potesse, se è infortunato è perché abbiamo corso dei rischi”), con Kulusevski e Lucas Moura in dubbio. “Ci sono squadre che possono permettersi di perdere 3-4 giocatori e altri che pagano gli infortuni - ha spiegato Conte -. È difficilissimo giocare ogni 3 giorni quando hai 13-14 giocatori a disposizione”. Come a Marsiglia, il Tottenham dovrà dimostrare di avere il carattere di Conte, di riuscire a tirare fuori il massimo da una situazione difficile. Per Antonio è fondamentale arrivare alla pausa del Mondiale (“Questo calendario è folle” dice prima di una critica contro Fifa e Premier, che riprende con la Carabao Cup appena 3 giorni dopo la finale di Doha) nelle migliori condizioni possibili, per poi pensare a come rinforzare il Tottenham sul mercato. Perché l’esempio del Liverpool non si segue solo in campo.

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