Sarebbe stata una story su Instagram dai toni polemici ad aver portato all’arresto di Voria Ghafouri, calciatore 35enne. Pesanti i capi di imputazione: oltraggio, sabotaggio della nazionale iraniana e propaganda contro il regime

Salvatore Malfitano @malfitoto

Ali Khamenei, Guida Suprema dell’Iran, aveva detto che le posizioni assunte da atleti e personaggi del mondo dello spettacolo in favore del movimento di protesta non avevano importanza. In realtà, però, non è così. Le forze dell’ordine infatti hanno tratto in arresto il calciatore Voria Ghafouri, con le accuse di oltraggio, sabotaggio della nazionale iraniana e propaganda contro il regime. A riportarlo è la Borna New Agency, agenzia vicina al Ministero iraniano dello sport e della gioventù. Non sono stati riportati ulteriori dettagli, ma l’impressione è che sia stata una story su Instagram dai toni polemici ad aver portato all’operazione.

EX NAZIONALE

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Ghafouri, 35 anni, è di origine curde e gioca come terzino destro nel Foolad; ha disputato 26 gare con l’Iran tra il 2014 e il 2019, senza essere selezionato per i Mondiali. Si era schierato con forza contro gli omicidi compiuti per reprimere la protesta. Ghafouri non è il primo giocatore ad essere arrestato per la propria posizione politica. Broumand (ritirato), Mahini e Asgari sono stati accusati di aver agito contro la sicurezza nazionale. Diversi altri sportivi, tra cui l’allenatore del Persepolis Golmohammadi, sono stati sentiti per aver sostenuto le proteste. Anche gli ex calciatori Ali Karimi e Ali Daei hanno appoggiato l’insurrezione; Karimi peraltro è indagato dalla magistratura iraniana. La nazionale intanto si è già esposta, rifiutandosi di cantare l’inno prima della sfida d’esordio ai Mondiali contro l’Inghilterra. La preoccupazione per le conseguenze che potrebbero esserci per chi è impegnato in Qatar, a questo punto, è più che giustificata.

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