L' Alten Försterei non ha abbastanza posti a sedere: la squadra si sposta all'Olympiastadion riaccendendo il derby tra Berlino est e ovest. I tifosi: "Stare in piedi, per voi un problema per noi è il calcio"

Due anni dopo aver raggiunto la Bundesliga per la prima volta nella propria storia l’Union Berlino si è qualificato per una coppa europea - la nuova Conference League - a distanza di vent’anni, dopo aver superato i finlandesi del Kuopio nel preliminare: 4-0 all’andata, 0-0 nel match di ritorno giovedì 26 agosto. Il club della parte orientale di Berlino, con sede a Köpenick, uno dei quartieri più popolosi della città, aveva giocato in Coppa Uefa nel 2001, ma questa volta il traguardo ha un sapore particolare perché la gara che è valsa il ritorno in Europa non è stata giocata all'Alten Försterei, per la mancanza (secondo la Uefa) di posti a sedere bensì all'Olympiastadion, casa dei rivali cittadini dell'Hertha Berlino. Con tanto di festa. Alla faccia dei cugini che, tra l’altro, non se la passano molto bene essendo gli unici del campionato tedesco ad avere zero punti in classifica, dopo aver lottato per non retrocedere negli ultimi due anni. Nel mentre, ad est, festeggiavano l'accesso a una coppa europea sul loro campo. L' allenatore dell'Hertha, Pal Dardai, l’ha presa sul ridere: "Se passano ai gironi sono i benvenuti allo stadio fino alla finale, ma per favore che non danneggino l’erba".

La rivalità

—  

Il rapporto tra le due tifoserie berlinesi merita un discorso a parte. L'Union è una squadra operaia dai forti valori sociali, che ha un legame strettissimo con i suoi fedelissimi. Un club di culto del calcio tedesco. Lo stadio, all'Alte Försterei, è una bolgia ogni volta che la squadra, settima nell'ultima Bundesliga, scende in campo. Un paio di migliaia di sostenitori tra il 2008 e il 2013 si sono anche offerti come volontari per ristrutturare la gradinata. L'Hertha, invece, è la squadra più famosa della capitale, con sede a Charlottenburg, quella che nell'ultimo ventennio si è presa la fetta più grande della torta. Ai tempi del Muro la rivalità fu messa da parte e in alcuni match le curve si sono gemellate. Per esempio, i tifosi dell’Hertha hanno accompagnato quelli dell’Union nelle trasferte in Europa perché era più semplice partire che attraversare Berlino. Dopo la prima e storica promozione in Bundesliga dei ragazzi di Köpenick, però, il clima si è scaldato e nel primo derby tra una squadra dell'est e una dell'ovest della città, nell'autunno del 2019, è successo di tutto. All'Alten Försterei, a pochi giorni dal trentesimo anniversario della caduta del muro, il match è stato interrotto dai sostenitori dell'Hertha che hanno lanciato i fumogeni sull'erba e, dopo vari disordini sugli spalti, hanno provato l'invasione per raggiungere i tifosi avversari.

All'Olympiastadion

—  

Nei mesi scorsi quell'impianto non è stato giudicato idoneo dalla Uefa per i preliminari di Conference League, quindi l'Union ha giocato nello stadio dell'Hertha, 80mila posti, costruito per le Olimpiadi del 1936. Anche se lontani dalla loro casa spirituale, con pochi posti a sedere rispetto a quelli richiesti dalla Uefa, i tifosi hanno risposto in massa e spinto la squadra ai gironi. Inserita in terza fascia, affronterà Slavia Praga, Feyenoord e Maccabi Haifa, nel gruppo E. Loro hanno cantato e saltato, la società ha provato a cambiare volto allo stadio olimpico coprendo di rosso la pista di atletica intorno al campo (di solito blu) e riempiendolo di bandiere. "Molti posti in piedi, pochi posti a sedere. Tu lo chiami problema, noi lo chiamiamo calcio" si leggeva in uno striscione polemico nei confronti della Uefa. E anche un po' romantico, come quello che gli stava a fianco: "Abbiamo bisogno dell'Alten Forsterei come abbiamo bisogno dell'aria per respirare". Il derby del cemento è appena iniziato.

Adblock test (Why?)