Ruud Van Nistelrooy, uno dei migliori centravanti degli ultimi due decenni. L’erede designato di Marco Van Basten ha giocato il suo calcio migliore con il Manchester United ma una pubblicazione rivela uno dei motivi per cui la magia si è rotta.

Quando si parla di Ruud Van Nistelrooy si parla di un’autentica macchina da gol. È stato uno degli attaccanti più stimati degli ultimi vent’anni di calcio e senza dubbio ha lasciato tanti bei ricordi nella parte rossa di Manchester. Per l'esattezza, 150 tra campionato e coppe varie. Certo, non era ancora il prototipo dell’attaccante moderno ma un finalizzatore spietato che doveva pensare a una cosa soltanto: buttarla dentro. E così faceva. Poi, però nel 2006, dopo oltre 200 presenze con la maglia dei Red Devils, l’olandese ha firmato per il Real Madrid. E una pubblicazione di Alastair Campbell, ex portavoce del governo Blair e caro amico di Ferguson, rivela dei possibili motivi del suo addio allo United.

MOTIVO UFFICIALE – Ufficialmente, il motivo per cui la punta olandese ha lasciato il club è un’animata discussione con Sir Alex Ferguson, colpevole di non averlo schierato né dal primo minuto né di averlo fatto subentrare nella finale di Carling Cup del 2006 contro il Wigan Athletic. Van Nistelrooy era furioso e Ferguson profondamente deluso. La finale, il Manchester United, l’aveva portata a casa con reti di Saha, Cristiano Ronaldo e la doppietta di Rooney. Partita chiusa al 61’. A cosa sarebbe servito un altro attaccante? A niente, infatti Fergie aveva sostituito due difensori e un centrocampista di fascia.

MOTIVO UFFICIOSO – Ma il Times ha pubblicato degli stralci del libro del buon amico di Alex Ferguson, Alastair Campbell, dai quali si evince un’altra possibile motivazione dell’addio di Van Nistelrooy allo United dopo anni di gioie. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quando Van Nistelrooy ha detto a Cristiano Ronaldo che aveva trovato un nuovo padre in Carlos Queiroz appena dopo che il padre di Ronaldo, che era un alcolista, era morto”. Carlos Queiroz, allora, era l’assistente di Sir Alex e ha provato a ridimensionare la questione. “Carlos gli ha chiesto di mostrare rispetto e lui ha detto di non rispettare nessuno lì dentro. Dopo si è scusato, ma CR7 non ha accettato le scuse”.

FERGUSON IN CRISI - Mettere in crisi uno come Ferguson non era semplice. Il leggendario allenatore dei Red Devils ha allenato più o meno ogni tipo di giocatore e ha sempre avuto grosse difficoltà nel dover scegliere le formazioni da schierare, vista la qualità dei calciatori che aveva a disposizione. A quanto pare, però, Van Nistelrooy ci è riuscito: “Alex ha mandato Van Nistelrooy a casa non appena ha saputo dell’accaduto. Non era sicuro di ciò che avrebbe fatto con lui”. Alla fine, Ferguson, ha capito cosa fare con il suo bomber: spedirlo a Madrid, dove ha continuato a segnare per altri quattro anni. Ma sarà un caso che ha lasciato anche il Real dopo un anno dall’arrivo di CR7?

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