Il difensore del West Ham protagonista di un inqualificabile video, postato dal fratello, in cui prende a calci e schiaffi l’animale. Lui si scusa, il club prende le distanze
Sono scene vergognose quelle che il fratello di Kurt Zouma ha pubblicato sui social e vedono come infelice protagonista il 27 enne difensore del West Ham e della nazionale francese. Si tratta di un video in cui il calciatore maltratta il proprio gatto e che stanno provocando indignazione ovunque, anche perché la violenza è accompagnata con risate di sottofondo, con possibili risvolti legali. Mentre l’inglese Rspca (la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) condannava il gesto e il club inglese prendeva le distanze, Zouma si è scusato pubblicamente.
Le immagini
—“Anche se non ci sono scuse per il mio comportamento, di cui mi pento sinceramente, voglio farlo. Voglio dire che sono profondamente dispiaciuto per chiunque sia rimasto sconvolto dal video e assicuro che i nostri due gatti stanno bene, sono amati da tutta la nostra famiglia ed è stato un incidente isolato che non si ripeterà” assicura Zouma. Il fatto è che i filmati lasciano poco spazio all’interpretazione. Il gatto viene rincorso, schiaffeggiato, gli viene lanciata addosso una scarpa e infine viene lasciato cadere e calciato sul pavimento della lussuosa casa londinese. Sì, esatto, come se fosse un pallone da rinviare.
Reazioni
—“È un video sconvolgente - commenta un portavoce della Rspca -. Non è mai accettabile prendere a calci, picchiare o schiaffeggiare un animale, che sia per punizione o altro. Indagheremo sempre su eventuali reclami che ci vengono presentati riguardo la salute degli animali”. Il West Ham, invece, fa sapere di “condannare senza riserve le azioni del nostro giocatore, Kurt Zouma, nel video che è circolato. Abbiamo parlato con Kurt e tratteremo la questione internamente, ma vorremmo chiarire che non perdoniamo in alcun modo la violenza verso gli animali”. Resta il fatto che quanto emerso potrebbe mettere il difensore nei guai con le autorità del Regno Unito, dove la pena massima per i maltrattamenti nei confronti degli animali può raggiunge i cinque anni di reclusione. Secondo i media inglesi la polizia, al momento, non avrebbe deciso di iniziare a investigare.
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