Il regista abruzzese dopo 11 anni e tanti titoli vinti è stato scaricato dal club. Arrivò dalla Serie B, fu accolto da Ibra, ora va in Qatar a guadagnare più del doppio dello stipendio attuale
Parigi, adieu. Dopo 11 anni, Verratti sta per abbracciare una nuova vita. L'azzurro infatti è sul punto di firmare con l'Al Arabi, in Qatar. C'è l'accordo, mancano solo le visite mediche e la firma. Lo annuncia l'Equipe. Il club di Doha gli offre uno stipendio più che raddoppiato rispetto ai 14,5 milioni di euro lordi che guadagna con il club di proprietà dell'emiro. Il prezzo da pagare per convincerlo a trasferirsi nel deserto del calcio, dopo aver stabilito il record di campionati vinti in Ligue 1, vincendo in tutto 30 titoli con la maglia del Psg, che incassa circa 50 milioni.
malessere
—Già a maggio, Verratti aveva accettato di trattare con i sauditi dell'Al Hilal che aveva intercettato un certo malessere emerso negli ultimi mesi. Verratti infatti è reduce da una stagione sofferta, dopo essere finito nel mirino dei media e degli ultrà, andati a urlare fin sotto le finestre della sede del club di mandarlo via, con Neymar e Messi. Messi è migrato a Miami, Neymar è stato scaricato per 90 milioni all'Al Ahli, dove avrebbe potuto raggiungerlo l'azzurro, nonostante il rinnovo con il Psg sottoscritto a dicembre fino al 2026. I sauditi sono disposti a triplicarglielo, al netto. Ma poi la trattativa è sfumata e così si è inserito l'Al Arabi.
simbolo
—Da gennaio in poi, comunque, qualcosa si è inceppato nel rapporto tra Verratti e la tifoseria che un tempo lo esaltava, con tanto di cori personalizzati, ma che ormai l'ho additava come uno dei principali responsabili dell'ennesima annata flop, soprattutto in Champions League. Insomma, Verratti era diventato uno dei simboli del Psg imbottito di stelle, incapaci però di trasformarsi in squadra vera. Colpa anche di un paio di errori fatali nell'ottavo di ritorno di Champions che hanno formalizzato l'eliminazione in casa del Bayern Monaco. Abbastanza per fomentare i detrattori di Verratti considerato da alcuni media in fase di declino, con l'idea di far spazio all'emergente Zaire-Emery, classe 2006, francese, considerato il simbolo del nuovo Psg.
passato
—Una nuova era iniziata senza l'azzurro che ha partecipato alla tournée in Asia con i compagni, ma poi non è stato convocato da Luis Enrique per le gare di campionato: Verratti non rientrava nei suoi piani. Uno schiaffo per un giocatore che nel 2012 arrivò da semisconosciuto nel giorno della presentazione di Ibrahimovic. L'abruzzese veniva dalla Serie B, vinta con il suo Pescara. A volerlo, l'emiro Al Thani che lo considerava il giovane ideale su cui costruire. Il 19enne si impose come un punto di riferimento al fianco del maestro Motta. E in seguito anche come uno dei leader della Nazionale, pur non avendo mai messo i piedi in Serie A, dopo aver rinunciato per il Psg al sogno d'infanzia di giocare nella Juventus.
futuro
—Certo, la Champions gli è sfuggita di un soffio nel 2020, con la finale persa con il Bayern, ma Verratti si è laureato campione d'Europa l'anno dopo, in Azzurro. Il nuovo c.t. Spalletti sembra non contare più su di lui, ma a 30 anni Verratti può lasciare la sua Parigi dove è diventato padre due volte, sposandosi, comprando casa, aprendo un ristorante, e soppesando persino l'idea di chiedere la nazionalità francese. Ieri era allo Stade de France per seguire la gara di apertura del Mondiale di rugby. Lo attende ormai un futuro appagato, a Doha, insieme agli altri colleghi parigini Diallo e Draxler.
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