Sabato scorso tre agenti incastrati dalle immagini di sorveglianza mentre picchiavano un uomo con i manganelli, pugni e calci
Basta con il razzismo. Stavolta ad alzare la voce non sono state solo le associazioni che si battono per i diritti umani, ma anche vari giocatori di primissimo piano, da Mbappé a Griezmann. Una presa di posizione inedita dopo un ennesimo episodio di violenza di alcuni agenti, incastrati dalle immagini di sorveglianza, proprio quando in parlamento fa polemica una legge che intende vietare di mettere online video che possano permettere l'identificazione delle forze dell'ordine. Ma l'ultimo abuso ha scosso l'intera società francese. E anche Mbappé che ha denunciato via Instagram: "Violenze inammissibili, stop al razzismo".
manganellate
—La scena incriminata dura una dozzina di minuti ed è scioccante. Sabato scorso, un uomo viene aggredito nell'ingresso del suo studio di registrazione da tre poliziotti che cominciano subito a picchiarlo a colpi di manganello, pugni e calci. Violenza gratuita, visto che la vittima, un parigino di colore, non aveva fatto altro che rientrare nel suo ufficio alla vista dell'auto di polizia, temendo una multa perché non aveva la mascherina. La pattuglia però ha fatto irruzione senza mandato e ha cominciato a picchiare il produttore. Dallo studio di registrazione, nel sottosuolo, sono saliti poi una decina di ragazzi che lavoravano su un disco, allertati dalle richieste di aiuto. Ma anche loro, dopo l'intervento di altri poliziotti, sono stati picchiati e trascinati a forza fuori e ammanettati, senza motivo, per strada. Il tutto dopo essere stati tenuti a tiro con le pistole, e dopo che un agente aveva spaccato la vetrata dell'ufficio sparando all'interno una granata di gas lacrimogeno.
falsità
—Il trentenne è finito quindi in commissariato per 48 ore, e poi in ospedale per farsi curare le numerose ferite. Poteva anche andare a processo, visto che i tre agenti che l'hanno aggredito, nel verbale lo hanno accusato di aver tentato di disarmarli. Una versione falsa, smentita in modo inconfutabile dalle immagini della videocamera di sorveglianza dell'ufficio, cui si sono aggiunte quelle dei telefonini dei ragazzi e dei vicini che hanno assistito alla scena. A far emergere l'accaduto è stato il portale di informazione online Loopsider. Ed è scoppiato il caso. Anche perché in campo virtualmente sono scesi vari personaggi, tra cui molti giocatori. Tra i primi a prendere posizione è stato Griezmann che ha interpellato il ministro degli interni Gerald Darmanin. E dopo Mendy del City, Umtiti del Barcellona, Lacazette dell'Arsenal e Kurzawa del Psg, è intervenuto Mbappé, citando i versi di una nota canzone rap: "La mia Francia ha valori, principi e codici, e non vive di menzogna: STOP AL RAZZISMO".
valori
—Messaggi che hanno rinforzato l'ondata di indignazione nel Pese che il ministro Darmanin ha dovuto affrontare in diretta tv al telegiornale delle 20, su France2, per denunciare un atto inaccettabile. Una mossa inevitabile visto che il video ha scosso pure il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron che con il suo governo ha spesso sfruttato l'immagine positiva dei Bleus. I campioni del Mondo, per esempio, erano stati coinvolti ad inizio mese in un video per ricordare i valori repubblicani, dopo l'omicidio islamista di un professore di storia, decapitato per strada da un terrorista. Ma a infuocare il dibattito è anche il fatto che il governo in questi giorni ha fatto avviare in parlamento l'approvazione di una legge sulla sicurezza che prevede che non si possano diffondere video che permettano di identificare per finalità ostili gli agenti in azione. Un articolo contestato da tutti i media francesi che evocano un palese tentativo di censura della libertà di stampa. Senza le immagini della videocamera del suo studio, il produttore nero sarebbe stato accusato a torto dagli agenti che ora rischiano di essere espulsi dal corpo di polizia. E altre immagini hanno permesso di incriminare per uso sproporzionato della forza un commissario che lunedì, a margine dell'evacuazione di un campo profughi improvvisato da alcune associazioni in pieno centro di Parigi, ha fatto uno sgambetto a un migrante in fuga dagli scontri di piazza, durante i quali alcuni agenti hanno pure picchiato dei cronisti. Il premier Jean Castex ha annunciato la creazione di una commissione per riscrivere l'articolo criticato.
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