L'allenatore blaugrana sulla sfida di San Siro: "I nerazzurri rivali difficili, giocano diversamente dalle altre: non dobbiamo farli correre"

Se la ricorda, Xavi, l’ultima volta che passò da qua per sfidare l’Inter di blaugrana vestito: “Certo che ho pensato alla semifinale del 2010, viaggiammo in pullman per il vulcano islandese, non fu facile arrivare qui… Andammo in vantaggio, ma loro avevano uno squadrone allenato da Mourinho. Non riuscimmo a rimontare in casa, ma perdemmo la finale a San Siro. Ci furono molte polemiche, è un triste ricordo per noi”. Così, quando nella conferenza prima di questo nuovo Inter-Barça di Champions gli ricordano presunti errori arbitrali in quell’incrocio diventato storia, il tecnico del Barcellona ha usato il buon senso: “Dico solo che gli arbitri dovrebbero parlare in conferenza per spiegare, così li umanizzeremmo di più. Ho fiducia assoluta nella loro onestà”.

Insomma, il passato ha un peso, ma forse il presente di più perché la squadra di Xavi avrà pure i cerotti, ma ha uno stile da difendere, e pare lanciatissima contro un’Inter piena di guai: “Vogliamo dominare, avere possesso palla e giocare nella metà campo avversaria – è il messaggio di Xavi -. Questa è la storia del Barcellona e io non la cambierò. Oggi analizziamo tantissimo le rivali, ma la nostra mentalità è sempre essere protagonisti del gioco”.

Il PIANO XAVI

—  

I nerazzurri, anche se in caduta libera, preoccupano parecchio l’allenatore catalano, ammirato da certi “meccanismi automatizzati” di Inzaghi che resistono a prescindere dalle assenze: “L’Inter utilizza un modulo diverso rispetto ad altre squadre che abbiamo affrontato, il gioco di Inzaghi è molto dinamico e utilizza due punte, cosa che in Spagna non c’è più. E’ una rivale difficile, che contro la Roma ha giocato molto bene e avrebbe meritato la vittoria, noi dobbiamo dimostrare di essere il Barcellona, giocare come in Baviera ma fare risultato”. E ancora, più nel dettaglio della sfida: “Dovremo attaccare e non lasciare che l’Inter corra, perché è una squadra molto verticale e domina molte parti del gioco. Cercheremo di dimostrare la nostra personalità. Loro fanno la corsa su di noi e non sul Bayern? Sembra che sia così. Abbiamo perso entrambe coi tedeschi, sarà fondamentale la doppia sfida tra di noi. Non possiamo sbagliare: non è vitale, ma molto importante”.

TRA LAUTARO E MESSI

—  

Alla voce infortunati domani a San Siro nessuno se la passa benone, ma Xavi è costretto ad andare oltre: “Entrambe perdiamo qualcosa, ma il blocco dell’Inter gioca bene, nonostante gli interpreti”. E altre parole, poi, su una delle stelle in dubbio tra i nerazzurri: “Lautaro è un calciatore davvero importante, molto bravo sia a ricevere spalle alla porta, sia a tirare. Cerca spazi ed è molto interessante, vedremo se giocherà…”. Di un altro argentino compagno del Toro in Nazionale, uno che per molti un giorno tornare in Catalogna, invece, meglio non parlare: “Adesso non è il momento di affrontare l’argomento Messi. Gli auguro ogni bene, il Barcellona è casa sua, ma parlando di lui non gli facciamo un favore”. In quel 2010 c’era anche la Pulce, adesso invece il suo vecchio compagno Xavi dice di avere già “un 11 in testa” per fare uno sgambetto a Inzaghi, collega riempito di complimenti in conferenza: “Ma non ve lo dico, altrimenti faccio prima a dire la formazione direttamente a Simone…”.

Adblock test (Why?)