Lo svizzero ora al Chelsea: "In Inghilterra mi troverò meglio. Allegri? Non parlavamo molto". E l'olandese: "Il Bayern vuole vincere la Champions, un'ambizione che a Torino ho avvertito meno"
Mal di Juve o mal d’Allegri? Un tratto comune ai giocatori che hanno lasciato la Signora in estate: tanta fatica per mettersi in forma per la loro nuova squadra. Che fa eco alle polemiche già aperte a Torino sui problemi di condizione e di infortuni che seminano dubbi sul lavoro alla Continassa. Il caso di Arthur, chiamato a fare sedute extra e aggregato all’Under 21 per ritrovare il ritmo partita, non è l’unico. C’era stato il caso di Matthijs De Ligt all’arrivo al Bayern, di cui Nagelsmann rivelò: “Ha detto che l’allenamento è stato il più duro degli ultimi quattro anni. Allo stesso tempo, è stato duro, ma non così duro. Ho sentito che in Italia poi non è facile tenersi in forma”.
Dalla Svizzera
—Qualche problema simile ad Arthur deve averlo trovato al Chelsea Denis Zakaria, che non deve essere stato giudicato pronto a mettere piede in campo se al momento è ancora a zero minuti con la maglia dei Blues. Ma dal ritiro della Svizzera dice: “Penso che mi troverò meglio in Inghilterra che a Torino. Forse lo stile di gioco della Juve non faceva per me, la squadra giocava molto bassa e non avevo molto spazio. Sono un giocatore a cui serve tanto spazio per per correre. Forse in questo mi troverò meglio in Inghilterra”. E ancora: “Comunque, con quell’organico, la Juventus dovrebbe vincerle tutte 3-0”. E su Allegri, “un allenatore che ha ottenuto grandi risultati”, rivela: “Non parlavo molto col mister”.
Anche De Ligt
—Il secondo tratto comune tra chi lascia la Juve sono infatti le dichiarazioni affatto carine sull’ambiente lasciato a Torino, come con un senso di liberazione per il fatto di essere arrivati in realtà dove si fa calcio in maniera diversa. Matthijs De Ligt, che dall’arrivo al Bayern ha già avuto modo di rilasciare dichiarazioni del genere, ha aggiunto in queste ore: “Alla Juventus mi sono divertito molto, ma ho sentito che era giunto il momento per una nuova sfida. La Juve è sicuramente un’ottima squadra, ma per me trasferirmi al Bayern Monaco è stato un ulteriore salto di qualità. Penso solo che il Bayern abbia l’ambizione di vincere la Champions, mentre alla Juve questa sensazione l’ho avvertita di meno. Quando sono arrivato avevano preso giocatori come Higuain e Ronaldo e la situazione era diversa. Dopo un po’ è iniziato il rinnovamento e le cose sono cambiate”. Se a Torino è il momento delle riflessioni, queste frasi aggiungono ulteriori elementi anche sul modo in cui la Juventus è vista in questo momento dai giocatori, con quel che ne consegue in termini di appeal sul mercato.
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