Il tecnico del Foggia Calcio Zdenek Zeman ha parlato al termine della rifinitura in vista della partita di domani (inizio alle 17.30) con la Vibonese, fanalino di coda del girone.
Quella di domani sarà una partita ricca di insidie. Si rischiano cali di tensione?
«Queste sono partite pericolose, dove si va convinti di vincere facile. L’atteggiamento della squadra avversaria è spesso molto difensivo e noi abbiamo sempre problemi con chi si chiude. Dobbiamo cercare di stare al meglio per trovare le soluzioni giuste»
Sono tutti disponibili?
«Ci manca Ferrante, che in settimana ha accusato dolori al bicipite e dobbiamo controllare in che stato sarà la prossima settimana»
Come sta l’autostima del gruppo?
«Leggo le dichiarazioni dei giocatori e sembra che tutti ci credano. In allenamento si impegnano tanto, magari anche troppo, vedi Ferrante. La squadra è tranquilla, ha voglia di fare e speriamo che si faccia valere. La mia preoccupazione è il campo di Vibo e la situazione meteo. E’ prevista pioggia e vento e questo sarà il più grande nemico nostro».
Cosa ci può dire dell’avversario?
«Cerca di non far giocare le squadre più forti. Ho visto la partita con il Bari, hanno perso 1-0 ma hanno tenuto a lungo. Spero di fare un buon inizio, sbloccare il risultato e poi si devono aprire per forza»
Merola sarà il centravanti al posto di Ferrante?
«Non lo so, abbiamo provato diverse cose e dobbiamo decidere qualche ci può dare qualcosa di più».
Quelle come quella con la Vibonese sono anche partite che si possono sbloccare con i tiri da fuori?
«Vanno preparati in settimana e lo abbiamo fatto ma la domenica non è la stessa cosa della settimana».
Qualche tempo fa ha detto che il Foggia poteva ambire al settimo posto. Oggi, con questo finale di campionato e gli scontri diretti, il Foggia a cosa può ambire?
«Sono quattro partite che dobbiamo giocare. Quella con la Vibonese non è la partita più facile, attualmente stiamo bene»
Cosa la far star tranquillo in vista dei playoff?
«Sono tranquillo perché so che la squadra vuole fare bene, poi farlo davvero è diverso. L’importante che non esageriamo, non voliamo troppo. Dobbiamo fare partite anche con la testa e non impazzire come è successo in Foggia-Milan (2-8, nel 1992, dopo che il Foggia aveva chiuso in vantaggio 2-1 il primo tempo nda)».