L'ex numero uno blaugrana ha raccolto più firme degli altri tre candidati sommati insieme. Ma il cammino è ancora lunga: ora serve la maxi-fideiussione

dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci @filippomricci

Per ora sembra stravincere la nostalgia. Oggi scadevano i termini per la presentazione da parte dei pre-candidati alle elezioni presidenziali del Barcellona del prossimo 24 gennaio delle 2257 firme necessarie per proseguire la corsa. Al via per la gara di successione al dimissionario Josep Maria Bartomeu si erano presentati in 9, ne sono rimasti 4.

Super Laporta

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Nostalgia, si diceva. Si perché ieri alla presentazione delle firme Joan Laporta, presidente dal 2003 al 2010, l'uomo che scelse prima Rijkaard e poi Guardiola avviando il ciclo miracoloso dei blaugrana si è presentato con un cartello con su scritto 10.257, ovvero il numero di firme raccolto nei giorni scorsi. Ottomila in più del necessario, a dimostrazione che i soci del Barça hanno ancora grande fiducia in lui.

Font insegue

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Laporta ha presentato più del doppio delle firme del suo grande avversario, Victor Font, che si è fermato a 4.710. Font ha fatto campagna contro la nostalgia etichettandosi come progetto ‘futurista’, e dice di avere dalla sua parte Xavi Hernandez e Jordi Cruijff. I due hanno negato qualsiasi vincolo con lui, ma il legame c'è.

Gli altri

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Il terzo incomodo è Toni Freixa, che nel 2003 entrò nel Barça con Laporta salvo poi diventare, come i suoi amici Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu, acerrimo nemico del presidente. Freixa ha raccolto 2821 firme, sufficienti per restare in corsa. Dentro per un pelo, con 2501 firme, anche Emili Rousaud, ex membro della giunta direttiva di Bartomeu entrato in collisione col presidente dimissionario. Non hanno raccolto le firme necessarie Agustí Benedito, Pere Riera, Xavi Vilajoana, Lluis Fernández Alá e Joan Farré.

Ora la fideiussione

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Il primo ostacolo non era facile, ma ora ne arriva uno decisamente più complesso. Nei prossimi tre giorni i candidati ancora in corsa dovranno presentare la fideiussione necessaria per arrivare al suffragio. Si tratta di una cifra enorme, pari a circa 120 milioni di euro, ovvero il 15% del budget annuale del Barcellona. Vediamo se non ci sarà un'ulteriore scrematura.

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