Gli spaventosi conti del club blaugrana nella scorsa stagione. Il capitale circolante netto è in passivo di 602 milioni
Il Barcellona è in crisi. Profondissima. E non parliamo di temi sportivi, ma economici. Diversi media hanno avuto accesso alla memoria economica del club catalano per la stagione 2019-2020, e i numeri sono spaventosi. I debiti totali del Futbol Club Barcelona superano il miliardo di euro, attestandosi a 1.173 milioni. Di questi, ben 730 sono definiti a breve termine, e i restanti 443 a lungo termine. Alla voce capitale circolante netto si registra un passivo di 602 milioni di euro.
STIPENDI ALTISSIMI
—La Liga ha imposto al Barça di tagliare il monte stipendi per 192 milioni nella stagione in corso, e tutto ciò che non sarà risparmiato durante la 20-21 passerà automaticamente alla 21-22. Perché il club del Camp Nou si è presentato al via della ‘temporada’ con un monte salari che si mangia il 74% del fatturato. Secondo Deportes Cuatro il Barça cerca un prestito per provare a offrire un nuovo contratto a Leo Messi, ma con questi presupposti l’idea di poter anche solo pensare di trattenere l’argentino pare balzana ed economicamente inviabile.
I DEBITI COI CLUB
—Nelle carte emerse oggi in Spagna si dettagliano con grande precisione i debiti e i crediti del Barça con altri club: i catalani devono pagare oltre 196 milioni di euro a club di mezza Europa, dei quali 126 a breve termine, mentre devono incassare oltre 85 milioni, dei quali 58 in tempi rapidi. Di nuovo, il saldo è negativo: i debiti sono superiori ai crediti di ben 111 milioni, e se parliamo di manovre a breve termine il saldo negativo è di 68 milioni.
LA LISTA DEI CREDITORI
—Il Barça deve ancora dare 70 milioni di euro al Liverpool per Coutinho, di cui 30 a scadenza rapida. Il giocatore più caro nella storia della Liga al Barcellona non si è mai adattato ed è appena rientrato dal prestito al Bayern, dopo che con i bavaresi ha vinto la Champions strapazzando 8-2 il Barça nel cammino verso il trionfo. L’Ajax deve incassare oltre 48 milioni per De Jong; ci sono quasi 21 milioni e mezzo da dare al Gremio per lo juventino Arthur; quasi 20 al Valencia per l’ex juventino Neto; oltre 20 milioni al Bordeaux per un altro brasiliano, Malcom, ‘scippato’ alla Roma nel 2018 e già ceduto allo Zenit; altri 10 all’Atletico nell’affare Griezmann, altro giocatore carissimo e sinora poco redditizio; quasi 20 da mandare in Portogallo allo Sporting di Braga per Trincao, che non gioca quasi mai. Queste sono le cifre più elevate, ma la lista di creditori è ancora molto lunga.
GLI SCAMBI CON LA JUVENTUS
—Quattro i giocatori che hanno viaggiato negli ultimi mesi tra Torino e Barcellona: Arthur e Alejandro Marques sono partiti per l’Italia, Pjanic e Matheus Pereira hanno fatto il percorso inverso. Il Barça aspetta 5.7 milioni dalla Juve per Arthur e 4,1 per Marques, 9,8 in totale, ma ne deve al club bianconero 4,8 per Pjanic e 3,7 per Marques, totale 8,5. Questo a breve termine, perché poi più avanti per Pjanic e Arthur i due club hanno in ballo pagamenti di circa 50 milioni ulteriori. E indolori.
E QUELLA DEI DEBITORI
—L’elenco dei debitori parte dallo Zenit, che per Malcom deve versare al Barcellona quasi 9 milioni e mezzo; che deve ricevere quasi 6 milioni dal Getafe per Cucurella (ma il Barça ne deve dare ancora 2 all’Eibar per lo stesso giocatore, che tra l’altro era un ex canterano blaugrana); e poi 4 milioni dalla Roma per Carles Perez; e 3 dal Sassuolo per Marlon; altri 3,3 dall’Everton per Lucas Digne; e 1,7 dallo Schalke per Todibo. Ma al margine dei dettagli di queste operazioni di calciomercato, ciò che preoccupa veramente è lo stato generale dell’economia blaugrana, prossima al collasso.
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