Perlomeno abbiamo riavviato il motore e mosso la classifica. Un punticino che ci porta a quota 37. E’ un Foggia lento, privo di idee, quello che scende in campo contro la Vibonese. Anzi, un’idea ce l’ha, ma è l’unica: cercare Kalombo sulla destra, con tutto quello che ne consegue. Evidentemente Marchionni in questo periodo non ha saputo plasmare altri schemi. Qualche tiro fuori dallo specchio, qualche tiro telefonato, ma almeno si è ricominciato a tirare in porta. Per valutare meglio la crisi del Foggia è sufficiente misurare il valore della Vibonese. Erano quattro partite che il Foggia non entrava nell’area di rigore avversaria ed i calabresi ce lo hanno permesso più di una volta. Ad inizio ripresa entrano Dell’Agnello e Cardamone ma a volte il rimedio è peggio del male, in quanto, sia pur nei minuti di recupero, Dell’Agnello si fa espellere incredibilmente con successiva inevitabile squalifica mentre Cardamone è davvero impalpabile. Un tiro di Curcio sveglia il Foggia dal torpore poi è lo stesso Curcio ad essere sfortunato su calcio di punizione. Il pallone si infrange sul palo. Dopo di che lo stesso Curcio è letteralmente sparito dal campo. Morale della favola: con la Vibonese probabilmente abbiamo visto il vero volto del Foggia 2020-2021. Infine un dato statistico. Con la gara di ieri Agostinone si piazza al trentanovesimo posto delle presenze della storia del Foggia, raggiungendo Gerbo a quota 137.
Peppino Baldassarre