Mena risponde a Militao fissando l’1-1 che consente alla “Tri” di acciuffare la qualificazione in extremis. Passa anche la Blanquirroja grazie al successo di misura sul Venezuela firmato da Carrillo
Addio record di vittorie consecutive per il Brasile, ma le seconde linee di Tite non sfigurano comunque contro un Ecuador agguerrito che, alla fine, ottiene quel punto utile a strappare il pass per i quarti. A Goiania finisce infatti 1-1, con la Seleçao che mantiene l’imbattibilità nei confronti della “Tri” per il 17° anno consecutivo, ma il guizzo di Mena (oltre alla qualificazione) consente anche all’undici di Alfaro di spezzare un digiuno di gol contro i verdeoro che durava da ben dieci anni. Sorride anche il Perù, che si guadagna il passaggio ai quarti piegando il Venezuela di misura grazie a un lampo di Carrillo. La classifica finale del gruppo B vede quindi qualificate Brasile (10 punti), Perù (7), Colombia (4) ed Ecuador (3). Eliminato il Venezuela con 2 soli punti. Per conoscere gli accoppiamenti bisognerà attendere le ultime due sfide del gruppo A.
Botta e risposta
—Già sicuro del primo posto, Tite si è dato al turnover così come ventilato. Nelle rotazioni del tecnico verdeoro sono rientrati anche lo stakanovista Danilo (a inizio ripresa per sostituire Lodi) e Neymar, su cui pendeva il rischio squalifica in caso di ammonizione. Spazio dunque a chi finora ha giocato meno, da Emerson Royal a Douglas, Luiz, da Firmino a Everton e Gabigol, con risultati più o meno simili alle precedenti occasioni. Il “muletto” verdeoro si è rivelato comunque troppo superiore a un Ecuador inconsistente dalla metà campo in su. Il Brasile ha trottato dettando i tempi grazie a un giro palla rapido e preciso. A forza di spostare il gioco con pazienza, per la Seleçao è stato facile trovare spazi dalle parti di Galindez, bravo al 20’ ad anticipare Gabigol e fortunato al 27’ su un potente destro di Paquetà dal limite. Nulla ha potuto invece sul colpo di testa a centro area di Militao che al 37’ ha sbloccato il risultato premiando la supremazia verdeoro. A Salvare la “Tri” sono stati i primi 20’ della ripresa giocati a ritmo sostenuto, durante i quai (complice un’errore in uscita della difesa brasiliana) Mena ha trovato l’insperato pareggio con un potente diagonale dopo essere scattato sul filo del fuorigioco (52’). Il Brasile ha poi ripreso le redini del gioco, cercando anche il successo fino al 95’ ma senza troppa precisione negli ultimi venti metri.
Sprint peruviano
—Gareca ha puntato ancora una volta sul fiuto di Lapadula, al solito unica punta assistita sulle corsie da Carrillo e Cueva. Di fronte un Venezuela che recuperava ben otto elementi fermi ai box causa Covid (ma solo due in campo dall’inizio). Senza la possibilità di fare troppi calcoli, soprattutto per la Vinotinto, n’è venuta fuori una sfida ricca di emozioni e occasioni sin dai primi minuti. A lanciare i primi botti è stata la Blanquirroja, che ha sprecato un’occasione gigante al 13’ con Cueva tutto solo in area avversaria. Replica con gli interessi per il Venezuela tra il 14’ e il 17’, con Savarino prima stoppato da Gallese su un tentativo dalla distanza e Cordova colpevole di divorarsi un gol a porta spalancata. Lapadula ci ha provato al 24’ (diagonale fuori di poco) e al 34’ (colpo di testa parato), ma il guizzo vincente che ha messo le ali al Perù è stato di Carrilo, a segno al 48’ con un destro ravvicinato sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La Blanquirroja ha poi legittimato il vantaggio con altre buone occasioni di Tapia e Pena, mentre la Vinotinto si è affacciata timidamente dalle parti di Gallese. Alla fine, il Perù va avanti con merito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA