E’ un Panarelli piuttosto scuro in volto quello che ha commentato la pesante debacle interna contro il Foggia. Ecco le parole del giovane tecnico andriese al termine della gara:
Il Foggia è partito forte e lo sapevamo, come sapevamo anche della loro buona condizione. Poi ci siamo messi con un 4-4-2 e abbiamo cominciato a rialzarci e a giocare. Abbiamo avuto l’occasione con Di Piazza e poi un’altra ancora ma il primo gol è nato proprio da lì, da un calcio d’angolo nostro dove loro sono ripartiti. Però c’è poco da dire. Quando si perde in casa tre a zero, per giunta un derby, bisogna solo chiedere scusa alla città e alla tifoseria, rimboccarsi le maniche e ripartire a testa a bassa a lavorare. Le critiche ci stanno e dobbiamo far tesoro anche di questo. Non ho altro da dire. Poi con i ragazzi ci confronteremo per valutare ciò che non ha funzionato e cosa invece c’è stato di positivo, ma in questo momento mi sento solo di chiedere scusa alla tifoseria. In un anno e mezzo abbiamo preso tantissimi applausi, ma dopo una partita come quella di oggi sono giusti anche i fischi. L’unica medicina è lavorare, altri rimedi non ne conosco.
Cosa non ha funzionato? Loro arrivavano primi sulla palla, le seconde non le abbiamo mai prese. Erano più freschi come condizione e la differenza netta a livello fisico tra noi e loro si è vista. Nonostante ciò, quando ci siamo messi in una certa maniera avevamo alzato il baricentro e ce la siamo giocata. L’unico rammarico è che quando nel secondo tempo ci eravamo messi un po’ meglio abbiamo preso gol su palla inattiva e a quel punto non ne avevamo più per ribaltarla. Qualcosa abbiamo fatto, ma per la verità più per inerzia che per organizzazione di gioco. Due partite a settimana certo non ci aiutano, c’è sempre poco tempo per lavorare ma questo non dev’essere un alibi. Oggi non posso che scusarmi con chi non ha visto un buon Andria.
Giancarlo Pugliese
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