Il tecnico Zdenek Zeman, al termine della partita vinta con il Messina, che è valsa il record di vittorie sulla panchina del Foggia (96, una in più del foggiano Vincenzo Marsico). “E’ facile fare record – sorride -. Se uno fa oltre quattrocento partite da allenatore è facile vincere più degli altri che hanno allenato prima. Il primo tempo è stato difficile, siamo andati sotto su una palla alta su Girasole che non siamo riusciti a coprire. Poi abbiamo creato occasioni da gol, l’abbiamo sbloccata e come sempre nelle partite ci sono i “jolly”. Martino ne ha indovinato uno. Nel secondo tempo abbiamo sofferto anche per il campo, perché in alcuni punti è insabbiato e con buche. Il Messina ci ha messo in difficoltà sulle palle lunghe. Meno male che abbiamo fatto due gol. Penso che dovevamo fare pressing più alto. Non siamo una squadra che si può ritirare indietro. I risultati servono sempre, è normale che è meglio vincere che non vincere. Siamo sulla strada per fare un tipo di calcio che magari non è venuto come volevamo ma dobbiamo fare anche i complimenti all’avversario che ci ha messo in difficoltà sulle palle lunghe. Merkaj? Ha fatto bene ma ha anche tante palle perse inutilmente ma è perdonato. Noi stanchi? No, dobbiamo imparare a leggere l’avversario. Non ci siamo riusciti neanche se siamo riusciti a fare due gol. Voglio insegnare alla squadra di non accontentarsi mai, di voler sempre vincere. Penso che a noi, però, manchino anche due rigori. Il portiere? Per me Alastra rimane il numero uno ma non voglio che Volpe molla, voglio che capisca che sta insieme a noi, insieme alla squadra. Per me questa era l’occasione per dimostrare a tutti che è bravo”.