Nell'intervista all'ex tecnico dell’Inter gli obiettivi della nuova avventura, i metodi di lavoro e non solo. Poi spazio a Adrien Silva, Di Martino e al recordman di vittorie alla Dakar Peterhansel
Dove va, vince. Alla Juve, al Chelsea, all’Inter. Per questo il Tottenham, al palo da oltre un decennio, licenziato Espirito Santo ha voluto alla guida della squadra Antonio Conte, l’uomo copertina di Sportweek in edicola domani insieme alla Gazzetta al prezzo complessivo di 2 euro. Lo abbiamo intervistato, e fotografato, al Tottenham Hotspur Training Camp, lo splendido centro di allenamento degli Spurs. E l’allenatore italiano ci ha parlato di quella che ha definito come la sfida più difficile della sua carriera: “Non mi hanno mai spaventato le sfide, mi basta avere anche solo un 1% di possibilità di vincerle per iniziare la mia battaglia. Non ho mai preso squadre che avevano vinto l’anno prima, i miei sono sempre percorsi di ricostruzione. La Juve veniva da un ottavo posto, il Chelsea da un decimo, l’Inter da un quarto. So che ci vorrà un po’ di pazienza stavolta. A Milano ho lasciato un lavoro finito. Qui devo ricominciare daccapo ed entrare a stagione in corso non è mai semplice. Ma il presidente Levy ha dimostrato di volermi a tutti i costi. Nelle sue parole e negli investimenti fatti ho percepito una visione: la voglia di eccellere. Mi sono detto: se uniamo questa capacità fuori dal campo a quello che posso dare io in campo, si può davvero impostare un lavoro serio e profondo. Crescere e competere con gli altri grandi club inglesi”. Ambizioso, orgoglioso e sicuro di sé, nel corso della lunga intervista rilasciata ad Andrea Di Caro Conte ha toccato molti altri argomenti: dai suoi metodi di lavoro all’etichetta (respinta con forza e argomenti) di allenatore che fa spendere i suoi club, dalle differenze anche culturali fra Serie A e Premier alle sue punte di diamante Son e Kane.
Da Silva a Di Martino
—A seguire, potrete leggere un’altra esclusiva: quella col centrocampista portoghese della Samp Adrien Silva. È soprannominato il Maestro e per questo lo abbiamo incontrato e scattato alla cattedra di una classe di una scuola media genovese. I suoi modelli Pirlo e Xavi, i rimpianti di studente mancato che lo hanno portato a sostenere tre sorelle studentesse afghane, quelli per la nazionale persa dopo l’Europeo vinto, il connazionale Cristiano Ronaldo, i due anni persi in Premier col Leicester, voluto da Ranieri subito sostituito da Puel che invece non lo vedeva: di questo e altro parla Silva su Sportweek. C’è un italiano, invece, che all’estero ha fatto fortuna: si chiama Nello Di Martino ed ha appena festeggiato 50 anni all’Hertha, prima come portiere, poi come tecnico, team manager e ora di nuovo preparatore dei portieri. Lo abbiamo raggiunto a Berlino dove ci ha raccontato la sia vicenda unica: “Ho conquistato i tedeschi improvvisando nei momenti difficili, cosa che a loro non riesce mai bene. Tornare in Italia? In vacanza sì, ma ormai mi sono abituato all’organizzazione tedesca della vita”. Infine, in un numero che contiene un ampio speciale orologi, troverete oltre alle consuete rubriche anche un ritratto del grande Socrates a 10 anni dalla morte e un’intervista al recordman di vittorie alla Dakar Stéphane Peterhansel, il pilota francese che sta per affrontare la sua 33.a edizione del celebre rally alla guida di un’Audi elettrica, prima auto di questo tipo a presentarsi al via.
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