Dopo la decisione per un tweet contro il Governo arriva l'appoggio di opinionisti doc come Shearer e Wright e il no alle interviste dei protagonisti in campo: stravolta la programmazione tv della Premier?
La Premier League e il calcio sono in rivolta contro la Bbc, in un caso che diventa più grave col passare delle ore e domina il dibattito pubblico nazionale. Tutto nasce dalla decisione della tv di stato di sospendere Gary Lineker, la leggenda del calcio inglese che dal 1999 presenta “Match of the Day”, la trasmissione di punta del pomeriggio calcistico, in seguito ad un suo tweet contro le politiche sull’immigrazione del Governo. Alan Shearer e Ian Wright, ex calciatori diventati opinionisti e ospiti fissi della trasmissione, sono stati i primi a dire che non avrebbero partecipato al programma. Al loro boicottaggio è seguita una serie di manifestazioni di solidarietà che mette a rischio l’intera programmazione del weekend della BBC legata alla Premier.
LA BUFERA
—Nel tweet, Lineker equiparava il linguaggio usato dal Governo per presentare i suoi nuovi piani a quello della Germania nazista. L’ex calciatore, il presentatore più pagato della Bbc, è stato sospeso “fino quando non troveremo un accordo chiaro sul suo uso dei social media”. Lo stop di Lineker è immediatamente diventato un caso politico, considerato un attacco della Bbc, e più in generale del Governo, alla libertà di parola: dopo Shearer e Wright, anche tutti gli altri analisti del programma hanno deciso di non andare in onda, col network che ha annunciato che la trasmissione, per la prima volta nella sua storia, sarà composta solo di highlights delle partite.
NIENTE INTERVISTE
—Oltre alla solidarietà a Lineker di conduttori di altri programmi calcistici della Bbc, che hanno deciso che non andranno in onda questo weekend, il network deve fare i conti anche col boicottaggio delle interviste post partita, parte fondamentale di Match of the Day, avvallato dalla Premier League su richiesta della Professional Footballers Association, il sindacato dei giocatori, e appoggiato anche da quella degli allenatori. La polemica continua ad allargarsi. “La Bbc con questa decisione ha messo in gioco la sua stessa credibilità” ha detto Greg Dyke, ex direttore generale della tv di stato britannica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA