"Per una finale conta più la qualità di come ti prepari: bisogna allenarsi meno, senza esagerare", così il tecnico del City in vista del rush finale di stagione che può portare al triplete
Pep Guardiola ha già chiaro in testa cosa serve al Manchester City per vincere le due finali che lo aspettano a giugno, per conquistare il triplete. "Dobbiamo staccare la spina" racconta nel cuore dell’Etihad Campus, il centro di allenamento nella zona Est di Manchester a due passi dallo stadio dove i campioni d’Inghilterra hanno cominciato a preparare il loro ultimo atto della Premier 2022-23, la partita di domenica in casa del Brentford che precede le due finali con Manchester United e Inter.
Prima il derby
—Guardiola racconta di non aver visto l’Inter vincere la Coppa Italia contro la Fiorentina, giocata la stessa sera in cui il City ha pareggiato a Brighton. "Ho visto qualcosa di Inter la scorsa settimana, ma in questa mi sono concentrato sulle nostre due partite e sullo United - dice -. Sono più concentrato su di loro ora che sull’Inter, perché anche contro il Chelsea ieri sera hanno confermato di poter giocare come hanno fatto contro di noi a Old Trafford. Mi sto preparando prima di tutto per quella partita, e la prima cosa sarà capire quali giocatori avremo a disposizione". Pep sta cercando di gestire la condizione fisica dei suoi, con acciacchi e botte da smaltire in tempo per il derby del 3 giugno e la finale di Istanbul del 10. Pep non avrà studiato ulteriormente l’Inter, ma come per la sfida con lo United ha un canovaccio in testa che aspetta solo di essere riempito nei dettagli. "Ho già le idee in testa di quello che ci serve per vincere le due finali, ma United e Inter giocano in modi completamente diversi l’una dall’altra - spiega -. Dovremo farlo anche noi, dovremo difendere e attaccare in maniera diversa e alcuni giocatori sono più adatti ad un modo e altri ad un altro. Ora però dobbiamo giocare contro il Brentford, poi mercoledì quando ci ritroveremo penseremo allo United".
Break
—Guardiola chiede massimo impegno ai suoi giocatori per l’ultima partita di Premier della stagione, ma poi ha bisogno che i suoi si rilassino, che non pensino al peso di questo momento così unico, di questa occasione di vincere tutto che capita una volta o due nella vita, come dice lui stesso. "Per la mia esperienza, il modo migliore per giocare al meglio una finale è aver staccato la spina il più possibile prima - dice -. All’inizio della mia carriera ero ossessionato da una finale, pensavo che servissero video speciali e discorsi motivazionali. Ho capito giocandole che è l’esatto opposto: sono convinto che più ci prepariamo come facciamo di solito, più saremo vicini a giocare al nostro meglio. Per una finale conta più la qualità di come ti prepari: bisogna allenarsi meno, senza esagerare, ma fare quello che serve per arrivare nelle condizioni migliori alla partita. Per questo serve tempo con le famiglie, prendersi del tempo per sé stessi giocando a golf o facendo una passeggiata o quello che ognuno fa per rilassarsi". Anche Pep ha la sua ricetta per il relax: "Tempo con la famiglia e buoni ristoranti. Ma niente golf, la schiena non lo permette". Per quello avrà tempo dopo, una volta capito come si fa la storia.
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