L'ex campione del mondo riparte dalla panchina del club che ha conquistato solo 2 punti in 5 giornate di Ligue: "Mi piace il rischio"

Alessandro Grandesso

Lavoro, passione e fiducia. Sono le parole chiave di Fabio Grosso. Gli ingredienti con cui intende rilanciare il Lione, il suo Lione, un club dove vi giocò per un biennio tra il 2007 e il 2009. Vi torna nelle vesti di allenatore, per un biennio, più un anno in opzione, se dovesse centrare subito la zona Europa. Un rischio, considerati i due punti dopo cinque giornate: “Ma a me piace il rischio”, ha precisato l'ex campione del Mondo, subentrato all'esonerato Laurent Blanc. 

base

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“Per me – ha spiegato Grosso – è qualcosa di grande essere qui. Il Lione è stata la mia prima scelta. Ringrazio anche il Frosinone per avermi dato la possibilità di fare quel che abbiamo realizzato, ma ringrazio anche il presidente Textor che mi offre questa possibilità e spero di ricambiarne la fiducia”. La missione non sarà semplice, ma Grosso vuole partire dalla base. A questa squadra serve ritrovare fiducia in se stessa, ma anche passione. Tutti elementi indispensabili che si ottengono però in un unico modo: “Con il lavoro”, sottolinea l'ex terzino. “Qui ci sono le condizioni, le strutture e un clima incredibile allo stadio per fare bene e migliorare. Dobbiamo tutti dare il massimo per meritarci tutto questo. Di sicuro il Lione non si merita la classifica attuale”. 

sogno

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Rilassato, sorridente, in completo blue e maglietta bianca, incuriosito dal ritorno davanti ai giornalisti, alcuni dei quali lo seguirono anche da giocatore, Grosso ha messo l'accento sulle sue convinzioni, per decollare dal terzultimo posto: “Potremo fare buone partite come non buone, ma tutti dobbiamo alzare il livello personale. Non si migliora schioccando le dita, ma lavorando. So da dove sono partito e conosco il mio sogno, dove voglio arrivare. Ma adesso si bada al presente e credo nel lavoro. Solo lavorando tanto mi sento bene, sapendo di aver fatto il necessario. Non c'è limite di età per migliorare ed è questo che voglio trasmettere alla squadra”. 

fiducia

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Una squadra minata dai dubbi di un inizio di stagione disastroso. Grosso però non teme la sfida: “Per prima cosa voglio guardare negli occhi i miei giocatori e trasferire loro la mia determinazione e la mia passione. Per migliorare serve essere determinati e coraggiosi. Queste sono le basi. Tattica e tecnica vengono dopo”. Con Grosso dunque si riparte con ambizione, senza azzerare tutto: “E' importante che tutti capiscano di poter dare il loro contributo, soprattutto con i cinque cambi. Non giocare non significa perdere il posto. Voglio che i miei giocatori sentano la mia fiducia. E non guardo la data di nascita. Se uno è giovane ma è pronto, per me gioca”. Dopo il pareggio senza gol di ieri, tocca dunque a Grosso, atteso sabato a Brest, secondo in classifica.

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