La cronaca della vittoria del Foggia a Monopoli non può che sottolineare (come hanno fatto anche Zeman e Petermann a fine gara) la capacità di lottare (e soffrire) dei satanelli contro un avversario quinto in classifica nient’affatto per caso. Due frazioni per molti aspetti diverse, ma con il denominatore comune costituito da emozioni e ritmi altissimi. Ecco le nostre valutazioni delle prestazioni dei singoli.

DALMASSO 7 / E’ davvero la sorpresa di inizio anno. Quando è nato lui, Claudio Garella era già in pensione da una vita eppure lo ricorda in quelle parate col piedone. E poi, fra i tre portieri in rosa, è quello che meglio di tutti interpreta i dettami del Maestro, intervenendo spesso fuori area, rilanciando veloce e partecipando attivamente al possesso. Col suo sinistro gioca una gran quantità di palloni e il Foggia praticamente manovra in undici. Non esageriamo però con le valutazioni: il ragazzo deve (continuare a) crescere in serenità.

NICOLAO 6 / Si trova come corrispettivo di fascia il guastatore Guiebre, e non è un dettaglio banale: dovrà impiegare la gara per contenerne le folate, il che comporta qualche forzata rinuncia, in particolare quella ad offendere e ad assistere la catena di destra in proiezione.

SCIACCA 6,5 / Uscito Borrelli, il Monopoli opta maggiormente per il gioco rapido palla a terra, esaltando le sue doti di recupero (cit. l’amico Sandro, che da navigato libero-mediano di una volta sa come leggere i movimenti in gioco). Partita comunque impegnativa, ma il ritorno della coppia con Di Pasquale è una buona notizia.

[81’GIRASOLE s.v. / Entra nella bagarre finale.]

DI PASQUALE 6,5 / Fra i due è quello più fisico, il più esposto nell’arte dell’anticipo. Ed è l’unico a saltare sull’avversario (cit. sempre Sandro) impedendogli la superiorità numerica. Sul corazziere Borrelli così deve fare gli straordinari ma gli va quasi sempre bene, tranne che in un’occasione in cui il biancoverde riesce a battere a rete anticipandolo in girata. Non disdegna (e questa è una sua prerogativa) di impostare cercando anche la discesa personale se le linee si intasano. Con Sciacca poi “is better”.

RIZZO 6,5 / Ha fisicità e atleticità. Di conseguenza nella spinta è forte. Meno nell’esecuzione. Poi sulla sua fascia soffre prima su Novella e poi su Natalucci, tant’è che da lì arrivano tre grossi pericoli. Ma mezzo voto in più gli va riconosciuto per quel cross che Curcio trasforma in assist nel gol del vantaggio.

GAROFALO 6,5 / Il moto perpetuo. Ha anche una buona occasione di testa (bravo Di Paolantonio a trovarlo). Nel finale stringe i denti. Le sue doti di corsa e movimento perenne sono un elisir in tante fasi della gara.

PETERMANN 6,5 / La pensiamo come Zeman (e, verrebbe da dire, ci mancherebbe altro): fa bene ma può fare di meglio. Ad esempio, evitando tocchi superflui che spesso portano a perdere palloni sanguinosi. In compenso ne recupera altrettanti. Il secondo tempo è di sofferenza. Ma il gol è un gran gol, meritato. 

[81’MASELLI s.v. / Rileva Petermann, che non ce la fa più. Rimedia un giallo, ma quando ci vuole (il fallo tattico) ci vuole.]

DI PAOLANTONIO 6,5 / E’ una mezz’ala particolare, con un passato (remoto) da esterno ed uno (prossimo) da regista: a poco a poco queste peculiarità stanno emergendo e tornando estremamente utili. E’ praticamente un play aggiunto e ciò consente maggiori soluzioni in partita. Sta crescendo e questa è un’ottima notizia.

[67′ GALLO 6,5 / Il compagno si portava dietro un acciacco e il suo ingresso era dunque ampiamente prevedibile. Porta quella brillantezza fisica che nella concitata fase della partita difettava ai suoi. Non è un caso che col suo ingresso il Foggia ritrova le ripartenze, scomparse nella “pancia” della gara.]

MEROLA 5,5 / Parte subito con una folata iniziale, mettendo al centro un pallone velenoso su cui ben due compagni non sono altrettanto pronti. Purtroppo sarà l’unica della sua partita, perchè la catena mancina del Monopoli (Mercadante-Guiebre) è la più ostica e Nicolao deve lasciarlo solo per tamponare il temibile burkinabè. Senza il supporto del compagno non riesce a trovare le mattonelle giuste per rientrare in partita.

[67′ VITALI 5,5 / Cambio ampiamente prevedibile. Con la sua energia e dinamicità par sempre che possa spaccare la gara. Ma il voto è purtroppo la media tra i movimenti (ottimi) e le conclusioni (pessime). Non c’è partita in cui non abbia la sua palla gol: se aggiusta la mira diventa un craque importante in questo Foggia.]

FERRANTE 6 / E beh: anche oggi (come a Messina, con l’altro gigante Celic) trova un solido sparring partner (l’ottimo Bizzotto) che gli bagna le cartucce. Ma la sufficienza è ugualmente guadagnata: una sola volta riesce a giocare un pallone in area (lo scarico su Rizzo sulla sinistra) e il Foggia va in gol. In un paio di contropiedi (errori di Rizzo e Turchetta) era pronto a far male. E abbiamo dubbi anche su quel fuorigioco (vedi foto). 

CURCIO 6,5 / Tanti tocchi imprecisi e qualche leziosismo non funzionale. Una gara sicuramente difficile e sofferta. Però, però, però, di chi è l’assist? Ovviamente, il suo (da cui il voto). E sono 7, più 8 gol: il che fa di lui il giocatore più decisivo di questa squadra. Dato su cui molti dovrebbero riflettere.

[67′ TURCHETTA 5 / Anche ieri Zeman ridisegna il tridente nella ripresa (e avere i cambi per farlo è sempre un’ottima cosa, basti tornare con la memoria alle distinte del filotto terribile di sconfitte). Con i tre ingressi il Foggia riacquista la profondità perduta nel secondo tempo. Fa un’ottima cosa consegnando un gran pallone che Vitali spreca. Ma quel contropiede, 4 contro 1, buttato in quel modo è veramente da processo per direttissima. E non vogliamo neppure pensare all’eventualità che nel forcing finale del Monopoli fosse avvenuto l’irreparabile.]

Giancarlo Pugliese

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