…ALLA RICERCA DELL’ATTACCO PERDUTO

Abbiamo voluto sintetizzare così la sfida di Catanzaro, poichè se il Foggia non ha sfigurato al cospetto di avversari di rilievo, come nomi e non nei fatti, c’è da dire che specie in avanti abbiamo fatto passi indietro. Non ho contato quanti palloni in area sbilenchi o fuori misura, così come non ricordo “tagli” e tentativi negli uno contro uno. E neppure puoi chiedere a Ferrante di fare anche l’assist man, e dunque a mio avviso falso pensare che serva un’altro ariete per essere più penetrativi. Inoltre, se poi Curcio non tira fuori dal cilindro qualche magia… E se poi si considera che la difesa a volte lascia spazi scoperti proprio perchè è propositiva e non mette “pulmann” nella propria trequarti, ecco: il risultato vien da sè… In ogni caso Catanzaro credo abbia dato l’esatta valenza, a tutt’oggi, della nostra formazione e quelli che potrebbero essere le risultanti finali in classifica, dove con Zeman puoi aspettarti di tutto, ma non puoi pretendere l’impossibile da ragazzi che comunque stanno facendo bene, ma che oltre non possono promettere. Si parla di anno zero, ma, potendo contare su Zeman, potevamo pure aspettarci qualcosina in più a livello di qualità da mettergli a disposizione. Se in futuro vorrai una pianta che dia ottimi frutti, è evidente che devi partire da un’altrettanta ottima semina. Se poi si da un’occhiata al settore giovanile e ai risultati in tal ambito conseguiti sul campo, si comprende come nel caso specifico persino l’anno zero sembra una chimera. Son dati di fatto ma che comunque non devono suonare come condanna verso la dirigenza, a cui bisogna naturalmente dare il tempo necessario.

Fuori dal terreno di gioco ha impazzato sui social la foto in cui il boemo era a tavola con Canonico e subito qualche maligno ha pensato che il presidente abbia scelto Zeman….per giocare a carte. Scherzi a parte speriamo invece che i due abbiano trovato un buona intesa, così da prospettarci un futuro roseo. Alla fine se Zemanlandia è esistita non è solo per il duo Zeman-Pavone, ma perchè alle spalle avevano un certo Casillo che li assecondava e li supportava e che addirittura a volte era persino all’oscuro di certe mosse di mercato. Come dimenticare il famoso “…adesso mi toccherà vendere un mulino” dopo che di nascosto dal patron il ds comprò un calciatore fuori dal badget di spesa. Dunque speriamo bene.

Sempre fuori dal terreno di gioco, ma anche fuori dalla stanza dei bottoni, c’è come l’impressione che da un bel pò di tempo si sia fermata sui nostri capi la famosa nuvola di fantozziana memoria. Tanti gli episodi che ci lasciano senza parole, perplessi e quant’altro.
Ad esempio relativamente alle multe mi chiedo: costano così tanto i limoni dalle nostre parti?
Così come non sembra un attimino esagerato punire oltremisura una terna arbitrale che ha partecipato ad un incontro di calcio a scopo benefico?
La lista in realtà è lunga e non si comprende come certe testate giornalistiche non abbiano ormai una sede fissa dalle nostre parti, visto che di notizie clamorose (e negative) ne escono ogni giorno. Ovvio, con questo andazzo dominante denigratorio nei confronti di questo territorio, che il rilevare l’esempio di comportamento degli ultrà rossoneri in quel di Catanzaro dopo ciò che è avvenuto ad un rappresentante delle forze dell’ordine (mi risulta che siano stati i primi a prestargli soccorso) non faccia notizia. Quando sei etichettato come…brutto, sporco e cattivo, pare fuori luogo dire che forse non è tutto così. F. F.

Rino La Forgia

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