I proverbi antichi non sbagliano mai: “Da ù màle pàgàtòre àngàppe quìlle cà pùje” ed il FOGGIA deve accontentarsi di un punticino racimolato a Viterbo in casa del Monterosi. Risultato giusto e sacrosanto, poiché nel primo tempo il FOGGIA non ha fatto nulla per vincere, mentre nella ripresa ha attaccato ma non è riuscito a segnare, dando per di più pochissimi grattacapi alla difesa laziale.
Rispetto alla Coppa Italia, Zeman cambia tre undicesimi con l’esordio di Girasole, Maselli e Ferrante. E’ un FOGGIA involuto rispetto alla gara contro la Paganese. E’ pur vero che il Monterosi si difende in 8 nella propria area di rigore, ma il FOGGIA ha poche idee, sia sui tagli o le imbucate da centrocampo, che sulle fasce, dove le catene sono imperfette in zona di attacco. Insomma meno amalgamati del previsto. Peterman non si nota granché. Rocca si da da fare ma non basta.
Unica nota positiva la difesa attenta, precisa e soprattutto imbattuta, dove Sciacca è un vero leone. Certo capita a volte di avere la peggio nell’uno contro uno o sulle palle lunghe avversarie, ma c’è sempre qualcuno a porre rimedio, facendo le giusta diagonale o la perfetta chiusura. Per lo meno il punto in trasferta tiene a zero la media inglese e lo zero in media inglese garantisce il piazzamento play off. Per vincere il campionato ci vuole ben altro.
A Zeman negli esordi col FOGGIA in serie C mancava il pareggio ed è arrivato. Infatti nell’86 fu sconfitto in casa dal Sorrento, mentre nel 2010 andò a vincere a Cava. Nella ripresa il Magister ha mandato in campo Ballarini e Merkaj, oltre a Di Jenno negli ultimi istanti di gara. Ballarini è stato molto più essenziale di Maselli, Merkaj si è mosso maggiormente rispetto a Ferrante, mentre a Di Jenno quei pochi minuti giocati sono serviti a raggiungere Roy a 50 presenze nel FOGGIA.
Proprio Ballarini con una spizzata di testa ha sfiorato di pochi centimetri la marcatura, mandando la sfera a sorvolare di poco la traversa. Ballarini era uno dei sei omonimi in campo a Viterbo di altri calciatori che in passato hanno vestito la casacca del FOGGIA, gli altri sono i nuovi Martino, Sciacca e Ferrante oltre ai vecchi Curcio e Rocca. In conclusione indubbiamente un pò di delusione c’è stata, ma è ancora calcio di agosto e poteva andare peggio. Un punto in trasferta è sempre buono, il dramma sarebbe non vincere in casa. Occorre lavorare e soprattutto occorre lavorare in silenzio. Quando c’è bonaccia tutti sanno stare al timone, ma quando c’è tempesta non bisogna assolutamente parlare al manovratore. Lui sa cosa fare.
Peppino Baldassarre.