Per la prima volta in campionato il FOGGIA non subisce una rete in casa, vince 1-0 e diventa quarto in classifica. Oltre a Markic, Zeman fa fuori Curcio dall’undici titolare, ma il castigo per il capitano dura solo 12 minuti, il tempo che Di Grazia si stira e Curcio è di nuovo in campo, però questa volta gioca bene. I primi 20 minuti sono da incubo. Il Monopoli raddoppia sulle fasce e spezza le catene rossonere.
Il FOGGIA ci mette del suo, perché sulle fasce non verticalizza, né cerca lo sfondamento centrale quando vede le corsie esterne interrotte. Occorrono ben 25 minuti per tirare in porta la prima volta. L’azione guarda caso nasce centralmente e si conclude con un palo di Petermann, passano 2 minuti ed è Gallo a colpire l’altro palo. Sfortuna? Ma no. Un palo significa un tiro sbagliato di poco. Non sbaglia invece Ferrante che al 31° la mette dentro. Stavolta di piede e non di testa come aveva fatto nelle altre 3 circostanze.
Quattro reti per “El tigre” come Mastronunzio e Musiello in passato o come il suo connazionale Morrone. Di sicuro una in più di chi portava lo scorso anno il numero 9 sulle spalle e che non possiamo definire bomber. E’ la rete che condanna il Monopoli incapace di reagire, negato per la costruzione del gioco e con un Guiebre molto in ombra.
Nel secondo tempo il FOGGIA tiene bene in difesa, tenta più volte il raddoppio, fallito clamorosamente nei minuti finali in una ripartenza in 5 contro 2. Ora ci tocca andare a Bari. I galletti non ci fanno paura, ma sono da temere solo per la classifica: 23 punti su 27 a disposizione non sono uno scherzo, ma l’esame è più per loro che per noi.
Peppino Baldassarre

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